È il grande giorno dell’inaugurazione di Argillà 2024, che prenderà il via ufficialmente alle 16, con il taglio del nastro previsto in viale Baccarini proprio davanti al Museo internazionale delle Ceramiche. Saranno presenti l’eurodeputata Elisabetta Gualmini, presidente del Forum europeo della ceramica, l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, il sindaco Massimo Isola e gli ambasciatori delle repubbliche di Estonia, Lettonia e Lituania, paesi ospiti dell’edizione 2024, protagonisti della mostra ‘Baltic Connections’ visitabile nella sala dei Cento Pacifici.
Alle 18 è previsto il taglio del nastro anche alla mostra ‘Oltre il neoclassico. Kéramos a Palazzo Milzetti’, la quale, proprio nel gioiello decorato da Felice Giani, indaga la ceramica a 360 gradi attraverso sculture e pannelli di grandi dimensioni, testimonianze dell’universalità del medium ceramico. Sempre alle 18, al Latte Project Space, inaugura anche la mostra di Giulia Seri ‘Fragilissimo’; alla stessa ora è in programma l’apertura della mostra ‘Ceramica Faentina Rest in Peace’, curata da Fatti d’Arte al Fontanone.
S’inaugura oggi, alle 19.30 alla Casa Museo Guerrino Tramonti, anche la mostra dedicata alla collaborazione fra Guerrino Tramonti e Remo Brindisi. Dalle 19 alle 21, è prevista l’apertura notturna di Casa Muky, mentre alle 20 spalanca le sue porte al pubblico anche la Another Fucking Gallery di Luce Raggi, con il suo ‘Salon des refusés’, dedicato appunto agli artisti ‘rifiutati’ dal Premio Faenza.
Rimangono visitabili per tutta la durata del festival, e in qualche caso anche oltre, le mostre per le quali ha già avuto luogo il taglio del nastro, come ‘Oltre il fango’, esposizione che celebra la rinascita del Museo Zauli dopo l’alluvione del 2023, quelle organizzate all’Isia – quali ‘Solchi d’Appennino’ di Enrico Versari e ‘Ceramica virtuosa’ di Sabrina Sguanci – o ancora il viaggio nell’alto artigianato artistico europeo curato da Viola Emaldi al Palazzo del Podestà. E’ invece in calendario domani, alle 12, l’attesa inaugurazione di una delle mostre più affascinanti dell’intero festival, e cioè ‘Interra Project’, studio sulle urne funerarie cui l’artista asturiana Nuria Pozas Corredera ha dedicato anni di ricerca.
f.d.