REDAZIONE RAVENNA

Il futuro del porto. Aree demaniali, scambio tra Comune e Autorità portuale

La Classicana passa all’AdSP, mentre l’ente locale riceve in permuta viale delle Nazioni e piazzale Adriatico a Marina e piazzale Moro in città.

Verranno migliorati gli accessi al porto (nella foto il ponte mobile)

Verranno migliorati gli accessi al porto (nella foto il ponte mobile)

Uno scambio di aree demaniali basato sul reciproco interesse: via Classicana, che collega i terminal del porto a destra del Canale Candiano, passa dal demanio del Comune di Ravenna a quello marittimo e quindi all’Autorità di Sistema Portuale. In permuta, l’AdSP cede al Comune viale delle Nazioni e piazzale Adriatico a Marina di Ravenna e piazzale Aldo Moro in darsena di città, che di porto non hanno più nulla da tempo. Questo è uno degli obiettivi di un accordo tra AdSP e Comune che riguarda il nuovo piano regolatore del porto, il DPSS (Documento di programmazione strategica di sistema) adottato dal Comitato di gestione dell’AdSP all’unanimità e inviato per i pareri di competenza a Comune e Regione per poi essere approvato dal Ministero, dopo il passaggio alla Conferenza nazionale dei porti, il tutto in 90 giorni quindi entro l’anno. Un impegno di svariate centinaia di milioni di euro, il Piano regolatore del 2007, in scadenza, aveva un valore di oltre 500 milioni. Ma c’è ben altro.

Viene dedicata attenzione al miglioramento degli accessi al porto da terra e da mare, con una nuova viabilità dalla penisola Trattaroli e via Baiona verso Porto Corsini con sovrappassi e svincoli, la realizzazione del secondo ponte mobile e di una metropolitana leggera a trazione elettrica, eventualmente sopraelevata per la creazione di un circuito Ravenna-Marina di Ravenna-Porto Corsini almeno nei tratti più critici, il miglioramento della navigabilità nella "curva" del Candiano e l’approfondimento dei fondali nella Pialassa Piombone e fino al ponte mobile. Sono poi indicati il potenziamento e la riorganizzazione delle infrastrutture per la movimentazione dei traghetti oltre alla riqualificazione della diga Nord a Porto Corsini. Infine, la valorizzazione dell’aspetto turistico, con l’ampliamento degli specchi d’acqua riservati al diporto nautico, e della sostenibilità ambientale che prevede lo sviluppo del trasporto via ferrovia, l’elettrificazione delle banchine, la produzione e l’utilizzo di combustibili alternativi e l’innovazione digitale. Non è nel documento, ma sarà sicuramente importante la questione della viabilità a Porto Corsini, secondo lo studio che uscirà a fine anno dall’Autorità portuale per individuare soluzioni migliorative. Si avvia così un’ulteriore stagione di sviluppo per il porto, quella di cui si vedranno i lavori nei prossimi dieci anni, ora che l’attuazione del Piano regolatore nato nel 2007, e a scadenza nel 2027, vede ormai attuate tutte le opere tranne i cosiddetti "baffi" o le "due c" all’estremità delle due dighe sulla cui utilità si sta ragionando e il completamento dell’approfondimento del canale Piombone. Il DPSS è una delle principali innovazioni della riforma dei porti che distingue all’interno dell’ambito portuale le aree portuali e quelle retroportuali, nelle quali l’unico strumento di pianificazione e governo del territorio è il Piano regolatore portuale, da quelle di interazione tra porto e città che rimangono di competenza dei Comuni. Un ribaltamento della precedente situazione, nella quale il Piano regolatore portuale non poteva contrastare con gli strumenti di pianificazione degli altri Enti e quindi risultava in secondo piano. Ora invece viene affermata la sua centralità con tutto quello che comporta in termini di obiettivi da perseguire e occasioni di sviluppo. Ma l’accordo tra AdSP e Comune per lo sviluppo degli strumenti urbanistici, "supera per importanza il DPSS perché in una visione a lungo termine la collaborazione tra i due enti porterà un maggiore sviluppo del porto all’interno di un disegno condiviso del territorio, che è e rimane prerogativa del Comune, e benefici per risolvere le criticità nei collegamenti viari e ferroviari", commenta il segretario generale dell’AdSP, Fabio Maletti.

Maria Vittoria Venturelli