REDAZIONE RAVENNA

Il futuro del porto. Anno di svolta per le infrastrutture

Finiranno i lavori dell’Hub per l’approfondimento fondali. Via al progetto per la cattura CO2 e avanti con Agnes. .

Il futuro del porto. Anno di svolta per le infrastrutture

Il futuro del porto. Anno di svolta per le infrastrutture

Il 2024 è un anno di svolta per gli interventi infrastrutturali al porto di Ravenna. Innanzitutto, saranno terminati, per la maggior parte a giugno e un residuo a dicembre, con due anni di anticipo, i lavori dell’Hub per l’approfondimento dei fondali, prima a -12.50 e poi a -14.50 metri, e l’adeguamento delle banchine. Appaltati anche quelli per l’impianto di trattamento del materiale scavato, che consentirà il suo riutilizzo come riempimento di cave o altri usi industriali. È l’anno in cui partiranno quelli per la stazione marittima a Porto Corsini, che accoglierà i croceristi: 40 milioni di investimento, a cui si aggiungono 8 milioni per il Parco delle Dune. Quindi, il cosiddetto cold ironing: l’Autorità portuale inizierà il percorso per realizzare, sull’area ex Sarom in via Trieste, un impianto di produzione di energia elettrica da fotovoltaico che sarà utilizzata dalle navi da crociera ormeggiate a Porto Corsini. Nei primi mesi sarà avviata la fase1 del progetto per la cattura e lo stoccaggio della CO2, un investimento di circa un miliardo, frutto di un’alleanza in cui Snam mette a disposizione le condotte per convogliare la CO2 in un’unica rete di raccolta per poi comprimerla e stoccarla nei giacimenti esausti di gas metano di Eni al largo della costa ravennate. Anche il progetto Agnes di Saipem e della ravennate Qint’x del valore di un miliardo, che prevede 75 turbine eoliche e 13 piattaforme fotovoltaiche galleggianti al largo di Marina di Ravenna, nel secondo semestre del 2024 dovrebbe ottenere tutte le autorizzazioni per la costruzione e l’esercizio degli impianti.

Mentre proseguono secondo le previsioni i lavori per il rigassificatore, che Snam metterà in funzione a inizio 2025 al largo della costa all’altezza di Punta Marina, con l’Autorità portuale che realizzerà la diga frangiflutti a protezione della piattaforma Petra a cui attraccherà la nave BW Singapore. E ancora, gli interventi per le strade a servizio del porto: dall’allargamento e adeguamento della statale 16 tangenziale di Ravenna, 81 milioni, la cui fine è fissata per il 2024, alla partenza di quelli, 66 milioni, per la statale 67 da Classe al porto. E per i treni, il raddoppio della linea Castelbolognese-Ravenna, oggetto del recente incontro con il ministro Salvini, i lavori per le stazioni merci in sinistra Candiano che partirebbero quest’anno (18 milioni) e quelli in destra Candiano in fase progettuale (26,5 milioni). Tra i progetti, una barca eco per la raccolta delle microplastiche, l’impermeabilizzazione della darsena pescherecci a Marina di Ravenna, mentre sul nuovo traghetto a Porto Corsini non è ancora stata definita una soluzione tecnico-economica adeguata. Ci si confronta, invece, con la Soprintendenza per la nuova caserma dei vigili del fuoco nel complesso della Fabbrica Vecchia e Marchesato indispensabile per il rigassificatore. Maria Vittoria Venturelli