ANDREA COLOMBARI
Cronaca

"Il dialetto è una risorsa preziosa. È importante conservarlo"

Le riflessioni degli alunni della scuola primaria ‘Rodari’ di Mezzano dopo l’incontro con nonno Rico. Divisi in gruppi, hanno pensato a cosa significa nella vita di tutti i giorni saper parlare la lingua della propria identità.

Le riflessioni degli alunni della scuola primaria ‘Rodari’ di Mezzano dopo l’incontro con nonno Rico. Divisi in gruppi, hanno pensato a cosa significa nella vita di tutti i giorni saper parlare la lingua della propria identità.

Le riflessioni degli alunni della scuola primaria ‘Rodari’ di Mezzano dopo l’incontro con nonno Rico. Divisi in gruppi, hanno pensato a cosa significa nella vita di tutti i giorni saper parlare la lingua della propria identità.

Oggi, in molte parti d’Italia, si sente sempre meno parlare il dialetto, ma questo linguaggio ricco di storia e tradizioni, è una parte fondamentale della nostra cultura. A scuola, divisi in gruppi, a seguito di un incontro con un nonno del paese che ci ha parlato del dialetto romagnolo, si sono fatte riflessioni interessanti su quanto il dialetto sia importante, non solo come strumento di comunicazione, ma anche come testimonianza delle nostre origini. "Abbiamo capito che il dialetto rappresenta una risorsa preziosa" ha spiegato il primo gruppo, "è come sapere parlare altre lingue. Conoscere il dialetto permette di comprendere meglio chi lo parla e di entrare in contatto con una parte della cultura che altrimenti rischia di perdersi".

Il secondo gruppo aggiunge: "Sebbene nella vita quotidiana non si senta più tanto parlare il dialetto, specialmente nelle grandi città, non possiamo dimenticare che ogni dialetto racconta una storia, una storia che ci dice chi siamo". A tal proposito Niccolò dice: "Penso che sia importante mantenere vivi i vari dialetti perché sono una bella testimonianza della cultura regionale. Nella realtà che vivo non sento parlare spesso il dialetto perché i miei genitori vengono da regioni diverse. Io conosco solo poche parole in dialetto e faccio fatica a capirlo; infatti, ricordo che quando mio padre parla nel dialetto della sua regione d’origine con le mie zie non capisco nulla".

Il terzo gruppo sottolinea che "il dialetto è un linguaggio ricco di emozioni e significati. Ogni dialetto ha una forza espressiva e descrittiva. Quando si parla il dialetto, le parole sembrano acquisire un significato speciale che spiega meglio ciò che si vuol dire. Chi lo conosce bene sa che non è solo un modo di comunicare, ma anche un modo per esprimere sentimenti e sensazioni che a volte le parole italiane non riescono a rendere con la stessa forza. Anche se oggi il dialetto è parlato soprattutto dagli anziani, pochi giovani lo conoscono o lo parlano, è stato bello scoprire che molti di noi lo considerano una parte importante della propria identità. Il dialetto è un valore che conserva la nostra identità culturale e se lo dimentichiamo, dimentichiamo chi siamo". Il quarto gruppo, composto da alunni con origini in altre regioni, scrive: "Per esempio, chi proviene dalla Sicilia, come alcuni di noi, hanno raccontato di come, fin da piccoli, abbiano ascoltato il dialetto siciliano a casa e di come questo li faccia sentire legati alle proprie origini. Il dialetto non va dimenticato perché ogni dialetto ha una storia, una più bella dell’altra".

Martina a questo proposito dice: "In famiglia essendo di origine siciliana, sento parlare il dialetto siculo da quando ero piccola. Mi piace ascoltare il suono e vedere i gesti che chi è di quella regione, usa per farsi capire. I dialetti possono essere considerati risorse linguistiche, simili alla conoscenza di altre lingue. Essi permettono di comunicare e comprendere coloro che li parlano". Infine, il quinto gruppo esprime con determinazione, memore del percorso scolastico che sta concludendo che: "È chiaro però che, pur amando e rispettando il dialetto, è altrettanto importante saper parlare correttamente l’italiano, per poter avere relazioni con tutti, indipendentemente dalle radici regionali. È indispensabile sapere usare correttamente l’italiano per meglio comunicare con tutti". Ma nonno Rico ci ricorda che per non capire male e sentirsi dire "Cust leg, che tun si bon gnenga ad scor?!" è necessario comprendere il dialetto della realtà in cui si vive. In conclusione, da nonno Rico abbiamo imparato che il dialetto è un tesoro da preservare, non solo per la sua bellezza e la sua storia, ma anche per il modo in cui ci aiuta a comprenderci meglio e a mantenere vive le tradizioni. Non dobbiamo lasciarlo scomparire, ma imparare a valorizzarlo insieme all’italiano, per continuare a raccontare le nostre storie, quelle delle nostre famiglie e delle nostre regioni. I dialetti sono ricchi di storia e rendono unica ogni regione d’Italia. Nonostante il dialetto sia meno utilizzato oggi, è essenziale conservarlo poiché rappresenta una parte della nostra identità. Dimenticare il dialetto equivale a dimenticare chi siamo.

Isabella, Clova, Maya, Alessio, Carlotta, Vincenzo, Chiara, Antony, Lena, Giulia, Greta, Matteo, Alex, Antonio, Martina, Sara, Naveen, Elena, Jasin, Camilla, Leonardo, Alessia, Xhoel, Niccolò, AlessandroClasse 5^ C, scuola primaria ‘Rodari’ di MezzanoMaestra Paola Gambino