"Il cantiere è sotto controllo". Il punto del commissario Priolo: "Evitata un’altra rotta"

La presidente facente funzione della Regione ieri ha fatto un sopralluogo nella frazione "Se il nuovo argine fosse stato alzato in quota più velocemente, le conseguenze sarebbero state peggiori".

"Il cantiere è sotto controllo". Il punto del commissario Priolo: "Evitata un’altra rotta"

La presidente facente funzione della Regione ieri ha fatto un sopralluogo nella frazione "Se il nuovo argine fosse stato alzato in quota più velocemente, le conseguenze sarebbero state peggiori".

"Se il nuovo argine fosse stato alzato in quota più velocemente, le conseguenze sarebbero state peggiori". All’indomani della nuova ondata di maltempo Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna e commissario all’emergenza, giustifica così, la nuova tracimazione avvenuta nella notte fra giovedì e venerdì nello stesso punto in cui, a Traversara, il Lamone ha rotto il 19 settembre e in cui, da giorni, sono in corso i lavori di ripristino dell’argine.

"Quello che è successo ieri sera può succedere sempre – ha aggiunto rivolgendosi al ristretto gruppo di residenti raccoltisi attorno durante il sopralluogo effettuato ieri nella frazione di Bagnacavallo, unitamente al sindaco Matteo Giacomoni e al prefetto Castrese de Rosa. Il punto della situazione, tracciato dalla Priolo, promuove sostanzialmente gli interventi fatti fino ad ora dalla Capparotto srl di Padova, l’impresa incaricata di eseguire gli interventi in somma urgenza nel cantiere guidato dall’Agenzia regionale per la Sicurezza del territorio e la Protezione civile. "I lavori svolti in questi quindici giorni sono stati fondamentali per impedire una nuova rottura dell’argine – ha sottolineato Priolo –. L’acqua è trafilata fra le palancole e questo ci permette ora di gestire il deflusso in collaborazione con il Consorzio di Bonifica per tornare in tempi rapidi alla situazione di due giorni fa".

Lo step successivo prevede l’utilizzo di altra terra per sigillare i massi ciclopici e aumentare gradualmente l’altezza dell’argine e un’attenzione maggiore al secondo cantiere aperto sulla parte di sponda estremamente fragile che, dal Borghetto e lungo tutta via Entirate fino all’entrata in paese, ha subìto per oltre un chilometro un crollo esterno. In quel punto il cantiere avviato sta procedendo ma le tempistiche per i cittadini risultano ancora essere troppo lente. Chi ha filmato i lavori riferisce di lunghe pause e di interruzioni durante il fine settimana nonostante l’emergenza. "È tutto sotto controllo – ha rilanciato la Priolo –. A noi risulta che il cantiere sia attivo e che si facciano solo le pause pranzo. Ci sono delle tempistiche tecniche da rispettare che richiedono anche momenti di consolidamento. Ma verificheremo. In ogni caso non avremmo messo l’allerta rossa se non avessimo ben presente la situazione di quegli argini. Dobbiamo lavorare ora su due livelli. È necessario che vadano avanti i piani speciali ma che si continui anche con gli interventi diretti sul territorio. Abbiamo bisogno che la società Sogesid, incaricata dalla Struttura commissariale, ci aiuti e che la Struttura commissariale stessa si prenda carico di una parte di operatività". Ai cittadini, al di là delle rassicurazioni, resta la paura. "Non ce ne vogliamo andare, vogliamo restare qua" hanno detto gli abitanti. Per molti di loro il futuro è ancora legato alla frazione. "Vogliamo ancora credere nelle istituzioni, ma – confermano – abbiamo bisogno di risposte".

Monia Savioli