REDAZIONE RAVENNA

Il bello dell’anno. Walter, cuore grande. Trapianti di midollo grazie al suo lascito

Ghinassi ha garantito l’ampliamento del reparto di Ematologia dell’ospedale, così i pazienti potranno operarsi in città senza spostarsi .

Una bella immagine dell’ingegner Walter Ottone Ghinassi

Una bella immagine dell’ingegner Walter Ottone Ghinassi

Se ne va il 2024 e porta con sé un anno ricco di avvenimenti da ricordare, persone che hanno lasciato il loro segno indelebile negli ultimi dodici mesi. Ecco i quattro momenti per noi più significativi dei 366 giorni appena trascorsi. Grazie ai fondi del lascito testamentario dell’ingegner Walter Ottone Ghinassi (scomparso l’1 aprile del 2023), "Otto" per gli amici ravennati dell’Ail, l’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, i pazienti ematologici di Ravenna avranno la possibilità di accedere al trapianto di midollo allogeno in città, senza dover essere costretti a raggiungere Milano o Ancona, con tutti i disagi del caso.

Un grande passo avanti per la medicina del territorio, visto nel ravennate ci sono 30-40 casi all’anno di questo tipo: la procedura consiste nel prelievo di cellule staminali, alla base della formazione di globuli rossi, bianchi e piastrine, da donatore sano e la reinfusione di queste cellule nel soggetto malato. Perché questo sia possibile occorrono strutture idonee. Con il lascito testamentario di Walter Ottone Ghinassi sarà possibile, dopo un paio di anni per ultimare tutti i lavori, creare gli opportuni spazi con carica microbica estremamente bassa dove sistemare le persone in cura, visto che si tratta di individui che hanno un sistema immunitario completamente soppresso, nella fase iniziale. Dunque si amplierà l’attuale reparto di ematologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci, verrà ristrutturato il centro trasfusionale per il trattamento e la preparazione delle cellule staminali.

Inoltre verrà realizzata una casa Ail, all’interno della quale vi saranno alcune camere per accogliere pazienti e accompagnatori dopo il ricovero, per garantire la massima assistenza anche a chi viene dal forese e avrebbe problemi – oltre a correre anche gravi rischi – a tornare ogni giorno al proprio domicilio durante la seconda fase della terapia che necessità di un monitoraggio costante. Ci saranno, poi, nella struttura dell’Ail anche gli uffici dell’associazione, ambulatori specialistici, una piccola palestra, una grande aula universitaria per la facoltà di Medicina e un laboratorio di ematologia sperimentale. Un grande regalo per l’intera comunità.

Ugo Bentivogli