I grandi edifici industriali che parlano di un’altra epoca, lo specchio acqueo che apre lo sguardo all’Adriatico. E, da qualche anno e soprattutto d’estate, anche una vivace vita notturna, frutto di scelte politiche e imprenditoriali che da tempo cercano di rimettere la Darsena al centro della narrazione cambiandole senso. Dal porto della città in espansione che era un secolo fa al quartiere poliedrico che punta a diventare il percorso è lungo e puntinato di progetti, alcuni dei quali realizzati e altri che si rincorrono da anni. E su cui negli ultimi mesi la notizia della chiusura della Darsena Pop up, smantellata ora quasi completamente, ha gettato un’ondata di malumore generale. La direzione resta tracciata, però: la Darsena continua la sua corsa verso la riqualificazione un passo alla volta.
Tra i più prossimi c’è l’apertura dell’Orangerie, la serra-atelier in via Pag i cui lavori di costruzione sono terminati l’estate scorsa. Lo spazio è pronto per entrare in funzione ma per ora le bocche sono ancora cucite: Jacopo Mutti della società Jem, che gestirà la struttura, non si sbilancia circa l’apertura. Non è quindi detto che sarà questa l’estate in cui entrerà in funzione l’attività, che sconta già diversi ritardi dovuti ai lavori (i cui tempi sono stati prorogati dal Comune su richiesta della ditta ben otto volte), prevede orti, un bar, un grande parco e residenze per artisti. E promette, soprattutto, di iniziare a portare vita anche nella zona della passeggiata lungo il Candiano più vicina al ponte mobile. Pare che l’attesa circa l’apertura sia dovuta a una ricerca di partner da parte della società Jem.
C’è poi l’area Cmc accanto al Sigarone, di proprietà del gruppo Cia-Conad. Entro la fine dell’anno infatti partiranno i lavori in questa zona per realizzare nuove urbanizzazioni affacciate sull’acqua e anche una zona commerciale. L’investimento complesso ammonterà a circa 100 milioni di euro, coperto in buona parte dal gruppo Cia-Conad, mentre il resto si prevede che sarà a carico delle ditte che si occuperanno dell’ambito prettamente residenziale. Per il Sigarone in sé resta tutto fermo: il gigantesco magazzino ex Sir, con una superficie di 5mila metri quadrati. per ora rimarrà escluso dal progetto.
Tra le attività che si svolgono regolarmente da anni in Darsena ci sono le mostre mercato dell’usato ’La pulce d’acqua’ e ’La pulce nel baule’, organizzate da Secondamano. "Organizziamo i mercatini in Darsena da circa 6, 7 anni – dice Carlo Serafini, editore di Secondamano della Pulce e dei mercatini collegati al polo degli annunci economici – e da allora abbiamo visto un progressivo miglioramento del quartiere, la percezione del luogo è molto positiva e il concetto delle Darsene rese fruibili come luoghi di aggregazione è ormai assimilato da parte di tutti, succede in tante città. Per Ravenna è una bella occasione da sfruttare. È un peccato che se ne sia andato lo spazio Pop Up, ma arriverà qualcun altro perché sulla Darsena è stato fatto negli anni un lavoro puntuale e interessante". Il riferimento è agli investimenti pubblici: "Merito delle giunte che si sono susseguiti da Dragoni in poi, i frutti che si raccolgono ora sono frutto di decenni di attività e di progetti in Darsena. Se il quartiere sta venendo alla luce è per il lavoro fatto da tante amministrazioni pubbliche nel corso di molti anni".
Sara Servadei