In via Maggiore non verrà abbattuto nessun nuovo pino. Igor Gallonetto, assessore al verde pubblico e alla riforestazione, si stupisce che molti pensino il contrario. "Non capisco – assicura – come mai si sia diffusa questa notizia. Gli ultimi abbattimenti in via Maggiore risalgono al 22 luglio di quest’anno e hanno coinvolto cinque pini con una forte propensione al cedimento, detto questo non è previsto che lì vengano tagliati altri alberi". Su via Maggiore dunque i tecnici stanno effettuando una serie di sopralluoghi, oggi pomeriggio ci saranno gli ultimi, per identificare e analizzare le postazioni dove si procederà con la piantumazione. "Non è stato fatto lo scorso anno – continua Gallonetto –, perché avevamo partecipato a un bando di riqualificazione che comprendeva anche le aree verdi. Non volevamo, nel caso in seguito avessimo vinto, piantare alberi non previsti dal progetto. Non siamo riusciti ad aggiudicarci la gara e ora possiamo dedicarci alla ripiantumazione di via Maggiore".
I sopralluoghi hanno riguardato anche viale Farini dove erano stati precedentemente abbattuti diversi platani. Le nuove piante verranno messe a dimora a partire da ottobre, se le condizioni meteo lo consentiranno. "Nei viali della Stazione – prosegue Gallonetto – verranno ripiantati i platani e i lavori approvati dalla Giunta sono già in esecuzione, in via Maggiore difficilmente torneranno i pini. Stiamo finendo di analizzare gli stalli degli alberi mancanti per capire con quali altre tipologie potranno essere sostituiti, probabilmente lecci o aceri. I pini abbattuti erano stati piantati nel 1950, quando le condizioni climatiche e geologiche non erano quelle attuali, neanche la città, gli spazi erano quelli di adesso". L’assessore ricorda tutti i problemi dovuti alle radici superficiali dei pini, che richiedono molto spazio. "In via Maggiore sarebbe improponibile, tanto più con la presenza delle due sottostrade", aggiunge. Lecci e aceri, secondo tecnici ed esperti, hanno invece una maggiore capacità di attecchimento e un assetto diverso, più adatto alla strada. "I pini – prosegue l’amministratore – non sono spariti dalla città e sono piante importantissime, oltre ad essere il simbolo di Ravenna, ce ne sono ancora tantissimi, in viale Pertini ad esempio, nella piazza del mercato vecchio. Ne abbiamo censiti solo in ambito urbano oltre novecento".
Diversa la situazione a Lido di Savio dove l’abbattimento di una sessantina di pini è legata alla realizzazione del Parco marittimo, anche se le condizioni in cui erano, assicura l’assessora alla rigenerazione urbana e ai lavori pubblici Federica Del Conte, erano particolarmente critiche. "Quando abbiamo tolto quelli del primo tratto già realizzato del Parco – ricorda – abbiamo potuto appurare che le radici erano fortemente compromesse e quando abbiamo rimosso la pavimentazione esistente in calcestruzzo, un’alberatura è crollata a terra da sola. Il progetto è stato redatto da un team di progettisti, paesaggisti e agronomi molto attenti agli aspetti ambientali. Lo studio Paisà". L’assessora alcune settimane fa ha anche incontrato i rappresentanti dei comitati a difesa dei pini di Lido di Savio convinti che ci sia un’alternativa all’abbattimento.
A.cor.