REDAZIONE RAVENNA

I pendolari orfani della linea faentina: "Mezzi strapieni e orari sballati"

I racconti dei ragazzi di Brisighella e Fognano, costretti a prendere i bus sostitutivi: "Arriviamo a casa tardi"

I pendolari orfani della linea faentina: "Mezzi strapieni e orari sballati"

"Ho dovuto aspettare la corriera un’eternità – dice la studentessa di Fognano Giada Ciaranfi – quando è arrivata non sono neanche potuta salire perché eravamo troppi. Dopo cinque ore di scuola ho mangiato alle 15". E infatti da più di quattro mesi la linea Faentina è chiusa: l’alluvione ha creato frane che minacciano la ferrovia, ed è così impossibile percorrere interamente su rotaie la tratta Firenze-Faenza. Con la riapertura delle scuole il disagio si fa sentire ancora più forte. Sono tanti i pendolari e gli studenti, provenienti soprattutto da Brisighella, Fognano e Marradi, che chiedono una soluzione, ma non trovano risposte. Sono costretti a prendere corriere sostitutive, sia all’andata che al ritorno che, secondo i loro racconti, spesso sono piene e non rispettano gli orari previsti dal treno.

"Non abbiamo capito per quale motivo, ma gli orari delle corriere non rispettano quelli dei treni – dice alterata Giada Ciaranfi – le 13.40 del treno sono diventate le 13.57; quella corriera, poi, devono prenderla sia quelli che fanno cinque ore, ma anche chi ne fa sei. Ho chiesto informazioni in stazione, mi hanno risposto che non sono a conoscenza degli orari scolastici e avrebbero fatto una segnalazione. Mi chiedo come possa essere possibile che non si informino sugli orari scolastici e mettano una sola corriera proprio all’orario in cui potremmo prenderla tutti". Lezioni perse, tempo sprecato e routine stravolta: questa è la situazione per chi viene a studiare a Faenza. "La mia routine è cambiata – dice Alessia Palli di Fognano –. Per andare a scuola devo partire prima, visto che le corriere partono prima; inoltre, le prime due corriere sono sempre affollate e si fatica a entrare. Quando arriviamo dobbiamo camminare velocemente verso la scuola, sennò rischiamo di fare tardi. Il problema più grande è al ritorno: se non vogliamo tornare a casa un’ora dopo rispetto agli anni scorsi, dobbiamo chiedere l’uscita anticipata e perdere gli ultimi dieci minuti di lezione per correre e prendere la corriera".

Molti ragazzi non hanno alternative: i mezzi pubblici rappresentano l’unica possibilità per andare a scuola e tornare a casa. "Il servizio sostitutivo al treno è l’unica possibilità che ho per venire a scuola – dice la studentessa brisighellese Gaia Samorì –. La mattina le corriere non fermano oppure non aprono le porte, quindi bisogna accalcarsi tutti sulle ultime che passano. Di pomeriggio circa la metà delle persone non trova posto a sedere, altri non riescono nemmeno a salire e l’unico mezzo disponibile rimane la corriera successiva, che però passa alle 14:20".

Meno tempo per studiare e per le attività pomeridiane, oltre che per la socializzazione. "Con questa opzione – sostiene Alessia Palli – si perde tanto anche dal punto di vista della socializzazione: spesso ragazzi che si vedono solo nei mezzi di trasporto sono costretti a dividersi per salire a norma negli autobus, norme non rispettate da tutti gli autisti: alcuni lasciano molti ragazzi in piedi a dondolare per la corriera per caricarne il più possibile o guidano troppo velocemente se sono in ritardo".

Caterina Penazzi