I materiali del parco marittimo. Il giudice: "Nessun reato emerso dopo gli accertamenti effettuati"

Archiviato il procedimento che vedeva come parte offesa Francesca Santarella di Italia Nostra. Un altro esposto è stato presentato dal capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi.

I materiali del parco marittimo. Il giudice: "Nessun reato emerso dopo gli accertamenti effettuati"

I materiali del parco marittimo. Il giudice: "Nessun reato emerso dopo gli accertamenti effettuati"

Dagli accertamenti svolti non è praticabile "una ragionevole prognosi di condanna, per l’ipotesi di reato di cui all’articolo 256 comma 1 del Decreto legislativo 152/2006", ovvero la gestione di rifiuti non autorizzata. Per questo il gip Janos Barlotti ieri ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Monica Gargiulo sul caso dei materiali usati per realizzare il parco marittimo tra Punta Marina e Marina di Ravenna, rigettando l’opposizione presentata. In particolare, l’archiviazione riguarda l’esposto di metà marzo firmato da Francesca Santarella per conto dell’associazione Italia Nostra, sfociato in un procedimento che vedeva come unico indagato un 60enne legale rappresentante della ditta incaricata (avvocato Eleonora Sgrò). Ma, come scrive Santarella, "riguarda anche gli esposti presentati da Vivi Ravenna Verde, MOviMENTO inCONTRO e un primo esposto di Lista per Ravenna, tutti presentati entro la fine di marzo, quando per Italia Nostra sezione Ravenna e per le altre associazioni/Lista civica ancora faceva fede il capitolato d’appalto approvato, e non era nota alcuna variante, predisposta dal Comune solo il 17 aprile 2024".

Per quanto riguarda l’atto di opposizione, il gip sostiene che "prospetta una più ampia gamma di reati, che spaziano dalla corruzione, alla truffa, passando per l’abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico, fino ad attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, evidentemente avendo quale proprio obiettivo anche soggetti diversi dall’odierno indagato", "soffermandosi in gran parte su ritenute irregolarità o illegittimità delle procedure amministrative connesse alla realizzazione del cosiddetto “parco marittimo”, anche chiedendo di escludere dalle indagini i carabinieri del Reparto per la Biodiversità di Punta Marina". "Non pare questa – continua il giudice – la sede per valutare l’opportunità della complessiva legittimità dell’azione amministrativa, a prescindere da specifiche ipotesi di reato, né pare proficuamente esercitabile l’azione penale neppure in chiave prognostica, anche considerato che gli odierni opponenti (anche includendo il consigliere Alvaro Ancisi che ha sottoscritto l’atto di opposizione) prospettano indagini ad ampio raggio, senza indicare concretamente l’oggetto della investigazione suppletiva". "L’opposizione infatti – termina il gip – si conclude chiedendo che “l’indagine venga quantomeno ripresa e compiutamente sviluppata, come richiesto, ovviamente tramite apporti tecnico-operativi assolutamente terzi rispetto alla loro eventuale chiamata in causa”". Per questo il giudice ha optato per l’archiviazione del procedimento.

Riguardo alla presunta irregolarità dei materiali utilizzati per il parco marittimo, anche il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi ha presentato un esposto e proprio l’altro giorno in una conferenza stampa ha chiesto al procuratore generale presso la Corte d’appello di Bologna l’emissione di un decreto di avocazione delle indagini.

m.m.