Ci sono tre dipendenti del Comune di Ravenna indagati in seguito a uno specifico esposto della lista civica de ’La Pigna’ circa il bando ’Dare’ assegnato a Legacoop Romagna per un totale di quasi 242 mila euro. I diretti interessati (uno di essi ha un ruolo dirigenziale) sono già stati raggiunti da avviso di garanzia: in particolare gli inquirenti vogliono capire se possano o meno avere violato le specifiche norme legate ai bandi europei.
Il fulcro della questione – come è stato messo in evidenza ieri durante una conferenza stampa di Veronica Verlicchi, Lista La Pigna – sta nel fatto che, secondo i civici: "Legacoop Romagna non ha personalità giuridica e quindi, essendo questo un requisito imprescindibile, non poteva essere assegnataria di fondi.
Vi sono altri punti messi sotto la lente da La Pigna, come spiegato nell’incontro di ieri mattina, a partire "dai tempi brevissimi per la manifestazione di interesse per la partecipazione al 4° bando Urban innovative action".
Spiega ancora la lista civica de La Pigna: "Se la determina dirigenziale è del 28 novembre 2018, il termine per la manifestazione di interesse era stato fissato dal Comune al 15 dicembre, lasciando solo 17 giorni per la presentazione delle domande di partecipazione" laddove la scadenza per i Comuni era fissata al 31 gennaio 2019. Legacoop, peraltro, è poi risultata l’unico partner selezionato dal Comune di Ravenna ed ha avuto in dote 241.800 euro di contributo da parte dei fondi europei".
Nel mirino, infine, l’incarico per la difesa dei tre indagati dipendenti del Comune di Ravenna assegnato a un avvocato del foro di Ravenna per il costo di oltre 9mila euro. Secondo gli esponenti della lista la Pigna "non andava fatto, come è successo, un assegnamento diretto ma occorreva espletare una gara "in quanto si tratta di opera intellettuale e non di fornitura di servizi".
Giorgio Costa