REDAZIONE RAVENNA

Guerra replica a Dore e Ancarani:: "Sono aperta al confronto"

Michela Guerra, presidente della Consulta del Volontariato, replica a Fabrizio Dore e Alberto Ancarani sulla sanità, invitando a un confronto pubblico sull'indice di appropriatezza e sullo scenario attuale del settore.

Michela Guerra, presidente della Consulta del Volontariato, è candidata nella lista ‘Civici con de Pascale Presidente della Regione Emilia-Romagna’

Michela Guerra, presidente della Consulta del Volontariato, è candidata nella lista ‘Civici con de Pascale Presidente della Regione Emilia-Romagna’

Alcune precisazioni sull’“indice di appropriatezza” in sanità e sullo scenario attuale, con l’invito a un confronto pubblico sulla materia. Così Michela Guerra, presidente della Consulta del Volontariato, ex proprietaria di una clinica privata e candidata nei ‘Civici con de Pascale Presidente della Regione Emilia-Romagna’, replica a Fabrizio Dore e Alberto Ancarani, rispettivamente candidato capolista alle elezioni regionali per Forza Italia e capogruppo del partito a Ravenna, sulla sanità.

Sull’“indice di appropriatezza“ Guerra precisa che "l’inappropriatezza di cui si parla è quella in letteratura nota come “prescrittiva” (di farmaci, prestazioni ambulatoriale o interventi)". "Una indicazione prescrittiva inappropriata – continua – non è illecita o illegale, ma non risponde al bisogno specifico del paziente. Non vìola norme legali o deontologiche e può trovare la sua causa in vari fattori quali: l’adozione di pratiche superate o non basate sulle evidenze più recenti, le pressioni dei pazienti, le differenze delle abitudini prescrittive tra professionisti o strutture sanitarie, l’eccessiva cautela da parte dei medici per evitare potenziali rischi legali".

Guerra spiega poi che oggi "lo scenario è in drastico cambiamento. Ci troviamo con una finanziaria appena uscita e presentata da un sottosegretario di Fratelli d’Italia socio di una clinica privata che si fa pubblicità invitando i cittadini ad andare presso il suo ospedale per evitare le lungaggini del servizio pubblico. Intanto lo stipendio dei medici, come tutti gli altri operatori sanitari, non è stato aumentato. Ci dicono che hanno tolto il tetto di assunzione di medici e infermieri, ma non è così, perché ci sarebbe da rinnovare il loro contratto e non bastano gli stanziamenti di bilancio". Su questo e altri temi relativi alla sanità Guerra invita al confronto Dore e Ancarani.