’Grogh storia di un castoro’ , un corto da premio

Firmato da Alberto Baioni e Gianni Zauli, ha ottenuto il riconoscimento ‘Città di Ispra’. I due realizzano insieme animazioni stop motion

’Grogh storia di un castoro’ , un corto da premio

’Grogh storia di un castoro’ , un corto da premio

‘Grogh storia di un castoro’, il corto di animazione firmato da Alberto Baioni e Gianni Zauli, si è aggiudicato il premio ’Città d’Ispra’ al Concorso Internazionale del cinema Povero di Ispra, cittadina sul lago Maggiore. Il ravennate Baioni, illustratore e animatore di cartoni 2d, e il russiano Zauli, creativo e animatore culturale (uno dei padri dell’eccentrico concorso artistico ’Libri mai mai visti’), realizzano insieme animazioni stop motion. Tecnica del cinema di animazione per cui si fotografano pupazzi e oggetti in infinitesimali movimenti, poi proiettando gli scatti in rapida successione (fino a 24 al secondo) si crea il movimento. ‘La sposa cadavere’ e ‘Galline in fuga’ sono due esempi di film realizzati con questa tecnica.

Baioni e Zauli nell’ultimo periodo hanno realizzato due corti per il centro Alberto Manzi della Regione Emilia Romagna. "Nel 2024 cade il centenario della nascita del maestro Manzi, l’educatore che negli anni Sessanta insegno a leggere e scrivere a tanti italiani adulti non alfabetizzato con il programma televisivo ‘Non è mai troppo tardi’ - dice Zauli –, fra i progetti in concorso per celebrare il maestro c’era la produzione di due corti di 10 minuti ispirati ai suoi romanzi. Io e Alberto abbiamo partecipato e prodotto ’Grogh, storia di un castoro’ rivolto ad adolescenti e ‘Testarossa’ per i più piccoli’.

Il primo racconta la storia di Grogh che salva due volte il libero popolo dei castori dal rischio di perdere la libertà. "Il teatro di posa era un tavolo in garage – continua – i pupazzi li ha fatti Alberto in silicone, l’alce e il lupo, gli unici personaggi di grandi dimensioni li abbiamo fatti in gomma piuma, con un’armatura di alluminio, per cespugli e bosco ci siamo serviti di rametti di timo e verdure". Cinema davvero povero. "Sì povero, ma che richiede grande pazienza – precisa Zauli – perché creare il movimento in personaggi così piccoli richiede grande precisione e un’attenzione maniacale al dettaglio. Per questo quando propongo laboratori di stop motion nelle scuole elementari, dico che sono un momento di educazione alla pazienza. Testa rossa l’abbiamo fatto in 2D al computer, una storia di pace, amicizia, amore – conclude – è stato selezionato al Cineclub dei Piccoli in Sicilia , dove ha ricevuto una menzione d’onore".

Claudia Liverani