Faenza, 27 ottobre 2023 – I video che lo incastrerebbero sono tutt’altro che nitidi, ma per l’ex vigile urbano di Faenza, il 52enne Gian Carlo Valgimigli, è arrivata ugualmente la condanna: 9 mesi per avere, la sera tra 27 e 28 marzo 2019, tagliato le gomme dell’auto a una collega con la quale, peraltro, mai aveva avuto particolari screzi. Con lui ha ricevuto analoga pena, inflitta dal giudice Tommaso Paone, un 29enne cittadino di Santo Domingo, difeso dall’avvocato Eva Pregu, che secondo l’accusa faceva il ’palo’.
Al centro della vicenda c’è l’auto di un’agente della polizia locale, che all’indomani fu ritrovata con le quattro gomme tagliate in una laterale di viale delle Ceramiche. La proprietaria del veicolo quella mattina, quando arrivò nel punto in cui l’aveva lasciata parcheggiata, notò che sul posto c’era già una pattuglia di colleghi, tra cui lo stesso Valgimigli, che disse poi di avere appreso del danneggiamento dalla farmacia vicina. In seguito, al comando, furono visionate le riprese delle telecamere comunali: fu lì che un ispettore notò la somiglianza tra l’auto che il 52enne aveva comprato di recente e quella ripresa nelle immagini, compreso il fatto che due numeri di targa leggibili coincidevano.
La difesa dell’ex vigile, con l’avvocato Gabriele Bordoni che preannuncia ricorso in appello, chiedeva l’assoluzione facendo leva su come quelle immagini fossero praticamente inutilizzabili, in ragione della loro scarsa qualità e risoluzione, per di più in orario notturno, cosa che rendeva non identificabili le persone a bordo del veicolo sospetto. Le stesse avevano intercettato solo un segmento di targa, che la bassa definizione non consentiva di individuare. In assenza della prova visiva, secondo la difesa, non vi era neppure quella delle celle telefoniche, che collocherebbero quella notte Valgimigli in quella piazza, dato che la sua abitazione si trova non distante. Terzo elemento difensivo, il fatto che la collega in aula abbia detto di non avere sospettato di Valgimigli, col quale non aveva mai avuto problemi, mentre semmai riteneva potesse essere stato qualcun altro.
Al momento l’ex vigile urbano di Faenza, oggi libero, ha definito tutte le sue posizioni (estorsione e truffa) per un totale di cinque anni e 10 mesi di reclusione, due dei quali già espiati in carcere, mentre da mesi è in piedi un’indagine per omicidio volontario in relazione al fascicolo aperto inizialmente per l’istigazione al suicidio di un titolare di macelleria.