REDAZIONE RAVENNA

Gli affari con l’America di Trump. Ravenna non teme i dazi: "Anzi: i nostri clienti sono contenti"

Gli Usa si contendono il secondo posto come partner del nostro export. Tassinari (Sicis): "Cambierà poco"

Gli Usa si contendono il secondo posto come partner del nostro export. Tassinari (Sicis): "Cambierà poco"

Gli Usa si contendono il secondo posto come partner del nostro export. Tassinari (Sicis): "Cambierà poco"

"Se vince Trump confermiamo il contratto, se no addio". Andranno avanti decine di contratti milionari per barche da sogno, perché il ritorno di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti è visto bene per l’economia e anche da Piangipane (Ravenna) salutano con favore, al di là di ogni valutazione umana e politica, la vittoria del Tycoon. "Noi facciamo il 17% dei nostri ricavi negli Stati Uniti – spiega Michele Marzucco, presidente e Ceo di Quick che costruisce accessori per yacht a Piangipane – e vendiamo alla nostra sede americana per circa 11 milioni di dollari l’anno. Il mercato americano è importantissimo per noi e la vittoria di Trump era attesa con ansia da tanti nostri clienti. Se l’economia gira, i beni di lusso ne risentono positivamente e Trump ha dimostrato di saper far girare l’economia, al di là di ogni giudizio sulla persona". E poco male se arriveranno dazi. "I dazi ci sono già – spiega Marzucco – e sono tra il 3 e il 5% del valore esportato. Se saliranno ritoccheremo i listini. Ma non andremo fuori mercato perché si applicheranno anche agli altri nostri competitor".

Ravenna fa i conti con gli Stati Uniti che cambiano, ma che, soprattutto, comprano. "Da tempo – spiega Giorgio Guberti, presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna – gli Usa si contendono il secondo posto come partner dell’export ravennate con la Francia. Nel 2023 si è raggiunto il massimo del valore delle esportazioni verso gli Usa, circa 568 milioni di euro, che in termini relativi rappresentano circa il 10% del totale fatturato all’estero dalle imprese ravennati". Anche le importazioni hanno subito un forte incremento nel 2023, portando a segnare il valore più alto importato di sempre (circa 430 milioni di euro). Il saldo è comunque a vantaggio di Ravenna solo dal 2015, mentre negli anni precedenti ha avuto un trend altalenante. In particolare, sono 316 le imprese ravennati che nel 2023 hanno esportato negli Usa, vale a dire il 23% del totale delle esportatrici. Di queste, meno della metà (156) hanno fatturato negli Stati Uniti anche nei due anni precedenti.

Guarda con molto interesse agli Stati Unici anche la Sicis, che produce mosaici moderni e arredamenti legati al mosaico. "Per noi – spiega il direttore generale Marcello Tassinari – il mercato americano vale circa 19 milioni di dollari ed è di primaria importanza". Sicis, fondata da Maurizio Leo Placuzzi, fatturerà nel 2024 circa 45 milioni grazie a 250 addetti e realizza prodotti che trovano spazio nelle più importanti realizzazioni mondiali, dagli alberghi di lusso alle ville più esclusive. "Credo che con l’elezione Trump cambierà poco – spiega Tassinari – e noi abbiamo importanti progetti di crescita negli Stati Uniti in cui già operano 10 nostri addetti nel magazzino di Soho da dove gestiamo vendite e installazioni. Negli Stati Uniti vendiamo molto bene mosaici artistici per pavimenti e rivestimenti ma anche per mobili e da ultimo gioielli. Un mercato importante in cui vogliamo investire e stiamo valutando l’idea di valorizzare un immobile della famiglia Placuzzi proprio sulla 5a strada. L’idea è quella di restaurarlo e adibirlo a nostro flagship store in cui esporre tutta la nostra produzione". E intanto a Ravenna sono in procinto di partire i lavori in via Canala per la protezione ambientale dell’azienda invasa da 150 cm d’acqua dall’alluvione del maggio scorso. "Sarà – spiega Tassinari – l’occasione per trasformare la fabbrica in showroom e attuare accorgimenti ambientali di protezione".

Giorgio Costa