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Il protagonista Gianni Fantoni, al centro, circondato dagli altri membri del cast
Approda al teatro Alighieri, dal 23 al 26 gennaio, lo spettacolo a firma de ’La Stagione dei Teatri’ dal titolo ’Fantozzi. Una tragedia’.
A riportare in scena il personaggio reso celebre da Paolo Villaggio è l’attore Gianni Fantoni, a lungo a fianco dell’autore genovese, da cui ha in qualche modo ereditato la maschera scenica, in un passaggio di consegne fortemente voluto da Villaggio stesso.
A margine dello spettacolo, sabato 25 gennaio, alle 18, nella sala Corelli dell’Alighieri, è previsto un incontro con il protagonista Gianni Fantoni e il drammaturgo Alessandro Porcheddu, affiancati da Massimo Bussandri, segretario regionale Cgil Emilia Romagna, e da Sergio Cofferati, già segretario generale della Cgil: modera l’incontro la giornalista Federica Ferruzzi.
Ravenna Teatro ha da tempo intrapreso un percorso di collaborazione con Cgil Ravenna sul tema del lavoro. È infatti quest’ultimo il grande protagonista dello spettacolo che vede la regia di Davide Livermore, raccontato attraverso la storica figura del ragioniere Ugo Fantozzi, vera e propria maschera della commedia dell’arte inventata dalla penna di Villaggio, che ne è stato anche fortunato interprete.
"Lo scrittore, attore e sceneggiatore genovese – scrivenna Ravenna teatro – fu un acuto osservatore del nostro tempo. La sua narrazione è stata una critica sociale acuta, la ricostruzione di un mondo osservato per paradossi, nelle sue contraddizioni prima della sua definitiva dissoluzione. Fantozzi, la moglie Pina, la figlia Mariangela, i colleghi Filini, Calboni, la signorina Silvani, l’Onorevole Cavaliere Conte Catellani, sono tessere di un mosaico, maschere di una rinnovata commedia dell’arte, con cui Paolo Villaggio ha dato voce a una categoria umana oscillante tra opportunismo e cattiveria, tra piaggeria e violenza, tra disincanto e feroce arrivismo".
Nella visione registica di Davide Livermore, "a leggere bene le pagine di Villaggio – prosegue Ravenna Teatro –, torna emblematicamente l’eco di tragedie classiche, di destini segnati e ineluttabili, di peripezie che portano all’unica soluzione possibile: la disfatta. Attraverso una scenografia prettamente ‘uditiva’, che si è avvalsa della collaborazione di Fabio Frizzi, compositore delle musiche dei film, il regista ha compiuto un’attenta selezione dai libri di Paolo Villaggio, rispettando la poesia altissima e la comicità di cui lo scrittore e attore genovese è stato capace. Alla luce della collaborazione intrecciare con Cgil Ravenna sui temi del lavoro, lo spettacolo dimostra quanto il teatro sia parola viva e profondamente legato alla quotidianità di ognuno di noi".