ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Gianni Fantoni e il suo ’tragico Fantozzi’

Da oggi al 26 gennaio. In programma sabato 25 anche un incontro tra la compagnia teatrale e Sergio Cofferati

Il protagonista Gianni Fantoni, al centro, circondato dagli altri membri del cast

Il protagonista Gianni Fantoni, al centro, circondato dagli altri membri del cast

Approda al teatro Alighieri, dal 23 al 26 gennaio, lo spettacolo a firma de ’La Stagione dei Teatri’ dal titolo ’Fantozzi. Una tragedia’.

A riportare in scena il personaggio reso celebre da Paolo Villaggio è l’attore Gianni Fantoni, a lungo a fianco dell’autore genovese, da cui ha in qualche modo ereditato la maschera scenica, in un passaggio di consegne fortemente voluto da Villaggio stesso.

A margine dello spettacolo, sabato 25 gennaio, alle 18, nella sala Corelli dell’Alighieri, è previsto un incontro con il protagonista Gianni Fantoni e il drammaturgo Alessandro Porcheddu, affiancati da Massimo Bussandri, segretario regionale Cgil Emilia Romagna, e da Sergio Cofferati, già segretario generale della Cgil: modera l’incontro la giornalista Federica Ferruzzi.

Ravenna Teatro ha da tempo intrapreso un percorso di collaborazione con Cgil Ravenna sul tema del lavoro. È infatti quest’ultimo il grande protagonista dello spettacolo che vede la regia di Davide Livermore, raccontato attraverso la storica figura del ragioniere Ugo Fantozzi, vera e propria maschera della commedia dell’arte inventata dalla penna di Villaggio, che ne è stato anche fortunato interprete.

"Lo scrittore, attore e sceneggiatore genovese – scrivenna Ravenna teatro – fu un acuto osservatore del nostro tempo. La sua narrazione è stata una critica sociale acuta, la ricostruzione di un mondo osservato per paradossi, nelle sue contraddizioni prima della sua definitiva dissoluzione. Fantozzi, la moglie Pina, la figlia Mariangela, i colleghi Filini, Calboni, la signorina Silvani, l’Onorevole Cavaliere Conte Catellani, sono tessere di un mosaico, maschere di una rinnovata commedia dell’arte, con cui Paolo Villaggio ha dato voce a una categoria umana oscillante tra opportunismo e cattiveria, tra piaggeria e violenza, tra disincanto e feroce arrivismo".

Nella visione registica di Davide Livermore, "a leggere bene le pagine di Villaggio – prosegue Ravenna Teatro –, torna emblematicamente l’eco di tragedie classiche, di destini segnati e ineluttabili, di peripezie che portano all’unica soluzione possibile: la disfatta. Attraverso una scenografia prettamente ‘uditiva’, che si è avvalsa della collaborazione di Fabio Frizzi, compositore delle musiche dei film, il regista ha compiuto un’attenta selezione dai libri di Paolo Villaggio, rispettando la poesia altissima e la comicità di cui lo scrittore e attore genovese è stato capace. Alla luce della collaborazione intrecciare con Cgil Ravenna sui temi del lavoro, lo spettacolo dimostra quanto il teatro sia parola viva e profondamente legato alla quotidianità di ognuno di noi".