"Non sento di commentare la questione". Parole cortesi ma ferme quelle che pronuncia Rebecca Guerra, 26enne figlia di Adamo Guerra, a chi le chiede un commento sulla vicenda che sta vedendo protagonista il padre, l’uomo che nel 2013 inscenò il proprio suicidio per poi invece nascondersi in Grecia, a Patrasso, per dieci anni. Rebecca Guerra, da poco diventata mamma, segue dunque la stessa linea tenuta sin dalle prime ora dalla madre, Raffaella Borghi, che alla domanda circa la possibilità di spiccare contro il marito eventuali denunce si è limitata a ripetere di "non voler commentare ulteriormente la questione".
Alla signora Borghi e alle figlie la vicenda ha finora inferto molti dolori, sia di carattere patrimoniale, relativi al mancato mantenimento delle figlie, ma anche non patrimoniali, derivanti dalle sofferenze inflitte dalla scomparsa del padre a quelle che allora erano due ragazzine di 12 e 16 anni. Adolescenti che, nel delicato percorso verso l’età adulta, hanno dovuto anche affrontare la scomparsa del padre.
"Raffaella è l’unica ad essersi attivata per cercare Adamo Guerra, anche rivolgendosi telefonicamente al consolato greco – confidano dall’associazione Penelope, che assiste appunto i familiari degli scomparsi –. Il resto della sua famiglia a quanto sappiamo non lo ha mai cercato".
A Lugo d’altronde nessuno sembra avere mai creduto al suicidio di Adamo Guerra, e molti sono anzi convinti che ci fosse chi era al corrente del fatto che fosse vivo e che si nascondesse in Grecia. Ipotesi sulle quali però non ci sono prove evidenti: stando a quanto riferisce una vicina, "la madre e il padre dell’uomo – quest’ultimo morto alcuni mesi fa – evitavano con i conoscenti di toccare l’argomento. Del possibile suicidio del figlio, insomma, preferivano non parlare". La voce che Adamo Guerra fosse vivo si rincorre da tempo, "e in particolare cinque anni fa riprese vigore in maniera decisa", fa notare una residente lughese.
Come mai? Che Adamo Guerra già allora si fosse in qualche modo tradito? O che avesse messo un piede in fallo qualcuno che ancora era in contatto con lui? Al momento è impossibile dirlo: se nei confronti di Guerra prendesse il via un’azione legale – che potrebbe anche partire d’ufficio, in particolare per il reato di violazione degli obblighi familiari nei confronti delle figlie – allora forse diventerebbe possibile capire se abbia avuto dei complici nella sua permanenza all’estero.
Filippo Donati