Faenza, 31 maggio 2023 – “Abbiamo avuto paura di finire intrappolati come topi. Abitiamo al piano terra, le nostre finestre hanno le grate e avevamo le sirene delle ambulanze letteralmente a cinque metri da noi. Mia moglie è stata costretta a lasciare subito la casa perché rimanere avrebbe significato esporsi a un rischio pazzesco”.
Leggi anche / Le parole di Mattarella: "Sindaci, non sarete soli: siete un punto di riferimento”
Queste le prime parole di Gene Gnocchi, celebre emiliano romagnolo da qualche anno trasferitosi con la famiglia a Faenza, città colpita duramente dall’alluvione, in collegamento questa mattina su Rai 3 ospite del programma Agorà. “I miei familiari a due settimane di distanza stanno bene o sicuramente meglio rispetto ad altre situazioni. Prima non avevamo paura della pioggia – continua Gnocchi – ora, ogni volta che scrutiamo il cielo, facciamo caso se può cambiare da un momento altro. È anche cambiato il nostro rapporto con il vicinato e il modo di vivere e instaurare le relazioni: c’è più solidarietà, più scambio e quando ci chiediamo come va, magari stiamo parlando con qualcuno che ha perso ogni cosa o abitudini che forse non riavrà più. Sembra banale ma alla fine è tutto”.
Solo tre giorni fa, tra l’altro, Gnocchi aveva lanciato un appello: “Sto a Faenza da 11 anni e in questo momento è una città disastrata e che fa fatica a risollevarsi, quindi diamoci una mano, c’è proprio bisogno dell’aiuto di tutti”.