Ravenna, 29 ottobre 2024 – E’ un esemplare femmina di gatto selvatico quella che è stata trovata deceduta a lato della Romea, quasi certamente per impatto con un veicolo, nelle vicinanze di Mirabilandia. Si tratta della prima occasione, per i naturalisti, di osservare un gatto selvatico proveniente dall’area della pineta di Classe, unica sua ‘casa’ all’interno del Parco del Delta del Po.
“Finora avevamo avuto solo prove fotografiche della presenza qui di questa specie – evidenzia il direttore del parco Massimiliano Costa – tramite fototrappole posizionate per il monitoraggio della fauna”. I primi scatti risalgono al 2020: “La specie potrebbe essere arrivata qui dall’Appennino, ma non possiamo escludere che sia sempre rimasta ad abitare queste zone, e semplicemente non ci fossimo mai accorti della sua esistenza. Il naturalista Giuseppe Ginanni nel ‘700 documentava la sua presenza qui”.
Il gatto selvatico è forse il più elusivo mammifero italiano: “I resti delle predazioni sono indistinguibili da quelli lasciate dalle faine, le impronte sul terreno sono identiche a quelle del gatto domestico, e la specie tende a nascondere sotto il terreno le sue deiezioni. Considerato che i primi riscontri che possediamo sono del 2020, escluderei che nell’area della pineta di Classe, delle pinete costiere e dell’Ortazzo ci sia una sola coppia di esemplari. Alcuni studiosi ipotizzano addirittura l’esistenza di un corridoio ecologico che, lungo il Savio, colleghi pinete e Appennino”.
La presenza del gatto selvatico non costituisce pericolo: “Si ciba di piccoli mammiferi e piccoli uccelli, ma anche di rettili e anfibi. Il maggior rischio per questo animale è l’ibridazione con i gatti domestici, che andrebbe ad alterare il patrimonio genetico della specie. Sarebbe importante che i possessori di gatti delle frazioni di Fosso Ghiaia e dei dintorni sterilizzassero i loro felini domestici. In futuro, se ci saranno le risorse, possiamo ipotizzare che l’Ente Parchi valuti un contributo ad hoc”.
All’arrivo qui della lupa Ginevra e alla certificazione della presenza del gatto selvatico (oltre che dello sciacallo, fototrappolato nella pineta di San Vitale), potrebbe seguire nei prossimi anni almeno un’altra importante novità: “Gli unici mammiferi che non sono mai tornati qui dopo essere stati cacciati fino all’estinzione sono il castoro e la lontra – esamina Costa –. E per quest’ultima siamo fiduciosi: dalle ultime ricerche emerge che l’animale si sposta non soltanto seguendo fiumi e acquitrini, bensì pure via mare. Dunque potrebbe arrivare in Romagna prima di quanto pensassimo”.