FILIPPO DONATI
Cronaca

Gatto selvatico, è il primo avvistamento: trovato morto vicino a Mirabilandia

E' la prima occasione, per i naturalisti, di osservare questa specie proveniente dall’area della pineta di Classe. “Finora avevamo avuto solo prove fotografiche della sua presenza: potrebbe essere arrivato qui dall’Appennino, ma non possiamo escludere che sia sempre rimasto ad abitare queste zone”

Ravenna, 29 ottobre 2024 – E’ un esemplare femmina di gatto selvatico quella che è stata trovata deceduta a lato della Romea, quasi certamente per impatto con un veicolo, nelle vicinanze di Mirabilandia. Si tratta della prima occasione, per i naturalisti, di osservare un gatto selvatico proveniente dall’area della pineta di Classe, unica sua ‘casa’ all’interno del Parco del Delta del Po.

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“Finora avevamo avuto solo prove fotografiche della presenza qui di questa specie – evidenzia il direttore del parco Massimiliano Costa – tramite fototrappole posizionate per il monitoraggio della fauna”. I primi scatti risalgono al 2020: “La specie potrebbe essere arrivata qui dall’Appennino, ma non possiamo escludere che sia sempre rimasta ad abitare queste zone, e semplicemente non ci fossimo mai accorti della sua esistenza. Il naturalista Giuseppe Ginanni nel ‘700 documentava la sua presenza qui”.

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Il gatto selvatico è forse il più elusivo mammifero italiano: “I resti delle predazioni sono indistinguibili da quelli lasciate dalle faine, le impronte sul terreno sono identiche a quelle del gatto domestico, e la specie tende a nascondere sotto il terreno le sue deiezioni. Considerato che i primi riscontri che possediamo sono del 2020, escluderei che nell’area della pineta di Classe, delle pinete costiere e dell’Ortazzo ci sia una sola coppia di esemplari. Alcuni studiosi ipotizzano addirittura l’esistenza di un corridoio ecologico che, lungo il Savio, colleghi pinete e Appennino”.

La presenza del gatto selvatico non costituisce pericolo: “Si ciba di piccoli mammiferi e piccoli uccelli, ma anche di rettili e anfibi. Il maggior rischio per questo animale è l’ibridazione con i gatti domestici, che andrebbe ad alterare il patrimonio genetico della specie. Sarebbe importante che i possessori di gatti delle frazioni di Fosso Ghiaia e dei dintorni sterilizzassero i loro felini domestici. In futuro, se ci saranno le risorse, possiamo ipotizzare che l’Ente Parchi valuti un contributo ad hoc”.

All’arrivo qui della lupa Ginevra e alla certificazione della presenza del gatto selvatico (oltre che dello sciacallo, fototrappolato nella pineta di San Vitale), potrebbe seguire nei prossimi anni almeno un’altra importante novità: “Gli unici mammiferi che non sono mai tornati qui dopo essere stati cacciati fino all’estinzione sono il castoro e la lontra – esamina Costa –. E per quest’ultima siamo fiduciosi: dalle ultime ricerche emerge che l’animale si sposta non soltanto seguendo fiumi e acquitrini, bensì pure via mare. Dunque potrebbe arrivare in Romagna prima di quanto pensassimo”.