Lafert Spa, azienda veneta che si occupa di progettazione e produzione di motori elettrici, parte del colosso giapponese Sumitomo Heavy Industries, annuncia la cessazione delle attività dello stabilimento produttivo di Fusignano. Dopo quasi due anni di ricorso alla cassa integrazione ordinaria per gestire la carenza di volumi e il rallentamento della produzione, l’azienda ha incontrato ieri le organizzazioni sindacali per comunicare la decisione della chiusura dello stabilimento in Bassa Romagna, operativo da circa trent’anni sul territorio, e discutere di tutte le soluzioni a tutela dei 60 dipendenti coinvolti.
"La decisione – si legge in una nota dell’azienda – è stata presa a seguito delle difficoltà che, da tempo, condizionano l’andamento dello stabilimento di Fusignano, uno dei quattro italiani del gruppo, specializzato nella produzione e vendita di motori asincroni monofase e trifase a bassa personalizzazione, esposti a una forte concorrenza". "Purtroppo, la fascia di prodotto realizzata a Fusignano è fortemente colpita dalla concorrenza di prezzo dei produttori esteri, Cina tra tutti, che hanno modificato la loro logistica grazie ad un hub in territorio europeo che consente loro di abbattere i tempi di consegna – spiega l’ingegner Cesare Savini, ad di Lafert Spa –. Un insieme di fattori che negli ultimi due anni ci ha portati a ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria, con la speranza di una ripresa, ma non arrivano dal mercato segnali di una possibile inversione di tendenza, pertanto ci vediamo costretti a prendere questa decisione dolorosa. A tutti i lavoratori e le lavoratrici va la mia solidarietà e quella del Gruppo che manifesta la piena disponibilità a dialogare con le parti sociali al fine di favorire la rioccupazione del personale presso altre aziende della zona, con tutti gli strumenti a nostra disposizione".
La cessazione dello stabilimento di Fusignano è prevista, al momento, per il 31 marzo, prevedendo la concentrazione dell’attività produttiva nella sede di San Donà di Piave, quartier generale del Gruppo, "che consentirà un aggiustamento delle economie di scala e dei costi fissi" si conclude la nota aziendale.