FRANCO GABICI
Cronaca

Fusconi, il custode della tomba di Dante

Oggi alla Casa Matha l’omaggio del liceo Nervi Severini a un personaggio reso celebre da Sergio Zavoli

Antonio Fusconi davanti al monumento

Antonio Fusconi davanti al monumento

Oggi alle 17.30, nell’Aula magna della Casa Matha, il comitato ravennate della Società Dante Alighieri rende omaggio alla figura di Antonio Fusconi, il famoso custode della Tomba di Dante. L’iniziativa è nata da un’idea della professoressa Barbara Triossi che alla sua classe Terza F del liceo artistico e musicale Nervi Severini ha suggerito una ricerca su questa figura straordinaria, ricerca che verrà presentata nel corso della serata insieme all’intervista di Sergio Zavoli e a uno spezzone della Settimana Incom. Sarà presente anche il dirigente scolastico Gianluca Dradi.

"Non sono il custode di Dante – disse Fusconi a Zavoli - io veglio le ossa di Dante". Una veglia durata "quarantasei anni meno quattro mesi" nel corso dei quali si ritagliò solo quindici giorni di ferie. La figura di Fusconi fu ben delineata da queste parole di Aldo Spallicci: "Più che custode è un uomo che non ha mai teso una mano alla ricerca di mance, ma che ha sempre respinto con fermezza e dignità ogni forma di obolo, pago solo della testimonianza di rispetto che i visitatori rendevano al poeta". Il ricordo di Fusconi è ancora vivo fra i ravennati. Se qualche volta uno schiamazzo rompe il silenzio della zona dove riposa il Poeta, c’è ancora qualcuno che dice: "Se ci fosse Fusconi…".

Già, Fusconi. Il "custode più famoso del mondo", come lo definì Zavoli. Appoggiandosi alla sua stampella ha vigilato la Zona dantesca al solo scopo di renderla degna dell’illustre “inquilino” che riposa nel tempietto del Morigia. Nel 1921, in occasione dell’ultima ricognizione delle Ossa di Dante, ebbe anche il privilegio di baciare il cranio del poeta. Fu amico di mons. Giovanni Mesini, di Manara Valgimigli e di Santi Muratori. A suo modo è stato un grande e per questo deve essere ricordato e pertanto in questa occasione verrà rilanciata la proposta di murare una targa ricordo nella Zona del silenzio. "Sono un custode ignorante – disse Fusconi a Zavoli - che non capisce niente" ma ho vegliato Dante e "l’ho fatto a mio modo e se ho sbagliato peggio per me". Fusconi non ha sbagliato. E lo dimostra il fatto che il tempo non ha cancellato il ricordo di questo personaggio che ha dedicato tutta la sua vita a Dante. Franco Gàbici