ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Furto nella villa dei Gardini Il sospettato a processo È in carcere in Germania

Si tratta di un 30enne marocchino, che all’alba del 4 agosto 2021 penetrò a Villa Monaldina, sulla Molinetto, dove vive la famiglia.

Furto nella villa dei Gardini Il sospettato a processo È in carcere in Germania

di Andrea Colombari

Era arrivato su una Graziella e se ne era andato con un’Audi Q5. Un misterioso colpo quello messo a segno all’alba del 4 agosto 2021 a Villa Monaldina, la storica dimora di Raul Gardini sulla Canale Molinetto dove adesso vive la figlia Maria Speranza con la famiglia. Che però ora sembra avere trovato soluzione oltralpe.

Un trentenne di origine marocchina si trova infatti nel carcere bavarese di Bernau in attesa di rispondere di furto aggravato alla villa oltre che di rapina ai danni di una donna. Il giovane, difeso dall’avvocato Nicola Babini, è accusato anche per le varie violazioni commesse durante la rocambolesca fuga tra Austria e Germania.

Una fuga iniziata con quella potente Audi in una maniera come solo nei film americani si vede: sfondando a gas a tavoletta e in retromarcia una cancellata di accesso laterale, quella vicino ai maneggi. La polizia aveva visto tutto grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Il giovane si era infilato nella dimora con il suo velocipede attraverso un cancelletto defilato. Poi aveva iniziato ad aggirarsi per i viottoli deserti. Non c’era nessuno lì attorno: e all’inizio le sue brame si erano concentrate su una motosega e una tanica di benzina da 5 litri custodite in un ricovero attrezzi. Quindi aveva caricato tutto sul cestello della bici pronto per sgommare via: ma dev’essere stato in quel momento che aveva notato l’Audi. Era salito, aveva esitato qualche minuto e infine l’aveva messa in moto per involarsi verso un’improbabile libertà. L’ammanco era stato scoperto in tarda mattinata quando i Gardini, di ritorno alla villa, avevano realizzato l’incursione predatoria e avevano chiamato in questura.

A quel punto però il sospettato si trovava già lontano. Dove? Chissà. Di sicuro a un certo punto l’auto, la cui targa era finita negli elenchi delle vetture rubate, era stata intercettata in Austria. E qui il trentenne invece di alzare le mani dal volante, era tornato a pigiare sull’acceleratore causando peraltro vari danni ad altri veicoli e alla fine compromettendo l’Audi. Fine corsa con arresto in Germania.

E prima udienza, a Ravenna, nei giorni scorsi davanti al gup Janos Barlotti e al pm Stefano Stargiotti. Tutto rinviato a metà maggio quando l’aula gup del tribunale ravennate si collegherà con il carcere bavarese. In quella occasione il 30enne dovrà rispondere anche della seconda contestazione maturata in quella estate brava di due anni fa: con bastone spianato, aveva rapinato il cellulare a una donna la quale, il 7 luglio, stava tranquillamente camminando in pineta tra Marina di Ravenna e Punta Marina.