Non si ruba in casa dei ladri. O del Ladro, maiuscola d’obbligo, perché le sue imprese - dai fumetti al grande schermo - sono diventate leggendarie. Invece non c’è più rispetto nemmeno per il grande Diabolik (e non è nemmeno la prima volta che accade)g, al centro della mostra in programma a Cervia da oggi a fine mese (ne parliamo più diffusamente nelle pagine degli spettacoli). Titolo dell’iniziativa, arrivata alla quindicesima edizione, è ’Un’Estate Diabolika’. A raccontare cos’è successo nella notte tra martedì e ieri è Paolo Forni, responsabile delle mostre. "Ci hanno rubato il banner giallo - dimensione 70X70 -, appositamente disegnato da Matteo Mazzacurati, che si trovava nel Giardino Giardino permanente di Angela e Luciana Giussani di via Roma". A chi potrebbe essere venuta questa insana idea? "La mia sensazione è che possa essere stato un collezionista".
Il banner si trovava su un supporto in metallo nel giardino, dove l’accesso è libero giorno e notte. "Sì, sono che ci sono telecamere, vedremo se potranno essere utili ai carabinieri, ai quali ci siamo rivolti per sporgere denuncia". Il banner in sé non ha un particolare valore. "La matrice per riprodurre il disegno la abbiamo noi, c’è il costo del materiale (il banner era posizionato su un supporto in metallo), ed è per questo che ritengo possa averlo rubato un collezionista". Magari per rivenderlo? "Come dicevo, è un pezzo unico. Forse utilizzando canali sotterranei...". Non è stato invece rubato il banner con Eva Kant. Nell’estate 2019, sempre in occasione di un’altra ’Estate Diabolika’, venne trafugata l’immagine della vela posta sulla nave Assunta, dove campeggiava l’imprendibile ladro. "Continuiamo con il nostro lavoro – racconta Forni –, grazie alla collaborazione con la storica casa editrice Astorina e il suo boss, Mario Gomboli, con Alessandro Forni, presidente dell’associazione Menocchio e con gli amici ddel Diabolik Club Sassuolo".