I colleghi vestiti da chef per salutare Antonio Mazzetti

Tanta gente ieri ai funerali del ristoratore di San Romualdo morto in un incidente. Il parroco: “Era un uomo di fede”

I funerali di Antonio Mazzetti, storico titolare e chef della Taverna di San Romualdo. I colleghi in divisa da chef

A sinistra Antonio Mazzetti al lavoro nel suo ristorante

Ravenna, 19 ottobre 2024 – I colleghi, con la divisa da chef lo hanno aspettato davanti al suo ristorante, la Taverna di San Romualdo. E quando il carro funebre, a capo del corteo, è arrivato e si è fermato per qualche minuto davanti all’ingresso, è partito un lungo applauso tra i presenti. Ieri si sono svolti i funerali di Antonio Mazzetti, storico titolare e chef della Taverna di San Romualdo, morto domenica pomeriggio a causa di un incidente stradale mentre era in sella alla sua moto.

Lo aspettavano in tanti a San Romualdo, amici, clienti e colleghi che ieri hanno abbandonato le loro cucine per ritrovarsi lì e rendergli omaggio. Dal carro funebre è scesa una delle sorelle di Antonio, Giovanna, e a lei si sono uniti, a piedi, tutti gli altri. Così, silenziosamente, il corteo ha raggiunto la parrocchia, mentre ai lati qualcuno, fermo, si faceva il segno della croce al passaggio del feretro. “Ciao Antonio”, ha detto una donna sul ciglio della strada. “A pensarci mi viene la pelle d’oca”, ha aggiunto, prima di avviarsi anche lei verso la chiesa.

Sono arrivati anche tanti ex dipendenti, persone che negli anni avevano lavorato per lui. La chiesa si è riempita in fretta, tantissimi sono rimasti in piedi e c’è chi ha aspettato all’esterno perché dentro non c’era più posto.

“Come era suo volere, oggi la messa verrà celebrata con il rito tridentino, in latino”. Queste le prime parole pronunciate da padre Lorenzo Franceschini di Reggio Emilia che, dopo aver dato ai presenti qualche indicazione sullo svolgimento della funzione, ha voltato le spalle ai fedeli e ha dato inizio al rito.

Lettura e omelia sono state invece pronunciate in italiano dal parroco, don Nicolò Giosuè. “Antonio era un nostro carissimo amico – ha detto – e oggi dedichiamo a lui il sacrificio eucaristico che lui comprendeva a fondo”. Ha quindi ricordato la fede di Mazzetti, professata non solo a parole, ma sopratutto attraverso i gesti. “La domenica sera – ha aggiunto – teneva chiuso il ristorante per poter andare a messa ed è stato per poter andare a messa che Antonio ha perso la vita. Quanti avrebbero scelto di tenere chiuso in una giornata in cui tutti escono a cena e si lavora tanto? Ha messo Dio davanti al guadagno e non conosco nessun altro che sia stato capace di farlo”.

Antonio Mazzetti aveva 58 anni ed è morto domenica pomeriggio, poco dopo le 17, mentre percorreva via Sant’Alberto con la moto, sua grande passione. Gli è stato fatale lo scontro con un trattore. Era molto conosciuto e apprezzato per il suo lavoro e per la passione con cui ha sempre gestito il ristorante, ritrovo storico di molti ravennati e non solo. Da subito sono stati numerosissimi i messaggi e le testimonianze di chi lo conosceva e, in questi anni, ha frequentato la Taverna di San Romualdo.

a.cor.