Potrebbero volerci ancora due o tre giorni per liberare Fornace Zarattini dall’acqua. Ieri intanto è iniziato l’abbassamento di livello all’altezza dell’idrovora di via degli Zingari, ma la situazione rimane drammatica per le aziende della zona artigianale che stanno cercando di capire l’entità dei danni e per i privati, in particolare quelli che non riescono a entrare nelle loro case perché ancora allagate. Se l’acqua ha infatti liberato quasi subito via Faentina che divide a metà Fornace, non è stato così per le vie laterali, in particolare sulla parte sinistra provenendo da Ravenna. Chi è riuscito a entrare invece da giorni è impegnato, grazie anche all’aiuto dei volontari, a controllare cosa si è salvato e a pulire. Tra coloro che stanno offrendo il loro aiuto anche cinque cassiere di Mediaworld che, con la t-shirt di ordinanza, come una vera squadra, stanno aiutando a rimettere in sesto le case (nella foto sotto a destra).
La situazione rimane critica anche in via Canala a Camerlona, dove i campi continuano a essere allagati, come le abitazioni. "Sono fuori casa da venerdì – racconta Natale Rivalta – e non sono ancora riuscito a entrare. Sul terreno c’è più di un metro d’acqua, in casa quindici centimetri perché l’ho costruita in alto". Rivalta aveva 11 anni durante l’alluvione del 1966, abitava a Villanova di Ravenna. "Ricordo la rottura del Montone, era novembre. Memore di quell’esperienza quando abbiamo costruito la casa qui, l’ho voluta in alto. A saperlo sarei salito altri quindici centimetri" aggiunge. Cerca di scherzare, ma è difficile. "Siamo fortunati perché ci ospita mio figlio – continua – ma quanto ancora dovremo aspettare? In tutti i canali il livello cala, noi invece siamo fermi, da sabato l’acqua si è abbassata solo di quindici centimetri. Quando hanno rifatto gli argini, quindici anni fa circa, nei tubi di scarico nei fossi, avrebbero dovuto inserire le valvole di ritorno, così quando il livello dell’acqua è più alto le paratie si chiudono, invece non è stato fatto e qui è arrivata tutta acqua di ritorno. Quando venerdì sono stato evacuato, non pensavo di rimanere fuori così tanto tempo e sono scappato così com’ero, senza portarmi niente". Nella strada ci sono una decina di abitazioni, oltre ad aziende come la Sicis. Angelo Amici, qualche numero civico più in là, è nelle stesse condizioni. "L’acqua – dice – ha iniziato a salire sabato e non è più andata via, ora nella mia casa il livello continua a rimanere sui 40 centimetri".
a.cor.