Follia allo stadio. Al via le identificazioni. A decine rischiano la denuncia per rissa

Gli ultras del Bagnacavallo: "Noi aggrediti con bombe carta, sassi e spranghe ci siamo limitati a difenderci con le cinture. E i video ci danno ragione".

Follia allo stadio. Al via le identificazioni. A decine rischiano la denuncia per rissa

Gli ultras del Bagnacavallo: "Noi aggrediti con bombe carta, sassi e spranghe ci siamo limitati a difenderci con le cinture. E i video ci danno ragione".

Sassi, bottiglie, spranghe, fumogeni, cinture e altro ancora. Davvero un pomeriggio inqualificabile quello vissuto domenica scorsa fuori dalla partita di prima categoria tra San Pancrazio e Bagnacavallo. Il bilancio finale ha restituito due giovani feriti, per fortuna non in maniera grave. Il conto conclusivo però lo presenterà la magistratura. Ad di là di chi abbia acceso la miccia, il rischio è per le decine di ragazzi che si sono ritrovati a vario titolo invischiati nei tafferugli, di essere denunciati a piede libero per rissa aggravata. Le conseguenze potrebbero non essere solo penali: una raffica di Daspo (divieti di accesso alle manifestazioni sportive) appare irreversibile. Il compito, non semplice, di identificare tutti i presenti, toccherà ai carabinieri della Stazione di Russi. Non semplice sia perché le azioni sono state concitate; ma soprattutto perché alla prime avvisaglie, in diversi si sono coperti in volto con magliette e sciarpe.

Dalla loro gli inquirenti, oltre a tante testimonianze, hanno diversi video dell’accaduto, alcuni dei quali sono già stati condivisi in Rete. I militari dovranno anche chiarire quale futile motivo abbia innescato la baraonda. E chi abbia fatto cosa. Comunque sia, a lavoro ultimato la relazione conclusiva giungerà sul tavolo del pm di turno Stefano Stargiotti. E lì si tireranno le somme.

Alla luce dell’accaduto, non sono mancate le reazioni di sdegno e le prese di posizione. Tra queste ultime, figura soprattutto quella del gruppo ultras ’Bagna’: "Le accuse che ci vengono mosse, secondo cui avremmo aggredito un altro gruppo ultras utilizzando catene e tirando sassi – si legge in un post di Facebook – sono completamente false. Questi atti sono stati compiuti esclusivamente dai sostenitori avversari, i quali possedevano tutti gli oggetti contundenti in questione, al contrario nostro. Noi, invece – continua il post – ci siamo limitati a difenderci utilizzando solamente le nostre cinture, dopo essere stati aggrediti in modo violento".

E ancora: "Durante il primo tempo, il gruppo ultras avversario ci aggrediva in un primo momento lanciando in modo diretto una decina di bottiglie di birra di vetro che giungevano dalla loro tribuna, con queste anche una bomba carta caduta molto vicina a noi, mettendo a serio pericolo la nostra sicurezza". A loro avviso durante l’intervallo il gruppo ultras rivale "è sceso dalla propria tribuna ed è uscito dal campo sportivo, facendo il giro di tutto il recinto di gioco con l’intenzione di aggredirci". E i video che "stanno girando in rete, confermano chiaramente che sono stati loro a provocare lo scontro in un primo momento". E cioè "sono venuti contro di noi armati di sassi, catene e altri oggetti contundenti, che sono stati successivamente sequestrati dalle forze dell’ordine".