Ravenna, 8 marzo 2024 – Oltre 3.000 fiori di pesco rigorosamente realizzati all’uncinetto, posizionati su una rete lunga più di 20 metri.
È la nuova installazione pensata dalle volontarie dell’associazione FiliFiori di Villanova di Bagnacavallo per festeggiare l’8 marzo.
Dopo aver ’vestito’ alcuni alberi, esattamente un anno fa, sempre con creazioni all’uncinetto, aver realizzato altri fiori per decorare i luoghi abbandonati della frazione e aver dato forma agli alberi di Natale durante le scorse festività, le volontarie ora propongono l’ installazione che sarà inaugurata oggi alle 14.30.
Si tratta di una vera opera di arredamento urbano creativo, pensata per abbellire la facciata del palazzo fatiscente che si trova sulla piazza del paese, da anni in attesa di essere ristrutturato. La rete, piena di fiori, servirà a coprirla e a renderla più piacevole.
Le volontarie della FiliFiori, che inizialmente erano poco più di cinque, hanno superato in breve la soglia delle 20 presenze. Alcune di loro provengono dai paesi vicini, spinte dalla voglia di stare insieme e collaborare a un progetto comune.
Il laboratorio di uncinetto, che ha eletto come sede la biblioteca di Villanova, si è trasformato in quello che un tempo veniva definito un vero e proprio ’trebbo’. Le volontarie della FiliFiori si trovano non solo per creare ma anche per cucire, ascoltare musica e, perché no, anche condividere dolci o altro preparati rigorosamente nella cucina di casa. "Momenti – spiegano le volontarie – che ci hanno ricordato la Villanova palustre, quando le donne si radunavano nei borghetti per lavorare tutte insieme le erbe di valle".
La vocazione della frazione di Bagnacavallo, quindi, continua a rinnovarsi e a incanalare energie lungo il percorso della valorizzazione del paese. Sempre oggi, infatti, sarà inaugurata anche la nuova stagione dei murales con la realizzazione, nella saracinesca dello stesso palazzo in cui sarà collocata la nuova installazione realizzata con rete e fiori, di un ritratto dedicato a Ludia, una signora che, nella frazione, vendeva le mistocchine, uno dei dolci tradizionali, tipici della Romagna, fatti con la farina di castagne.
"Era alta e magra con la faccia allungata – ricordano i volontari dell’associazione ’Gente che posto!’, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con il centro sociale Il Senato –. Con il marito detto Rumaio, un uomo basso e piuttosto robusto, si metteva in piazza con il suo carrettino a vendere mistocchine, lupini e semi di zucca. Abbiamo scelto lei perché il murale si trova nella stessa piazza, perché è una donna e l’inaugurazione cade nel giorno di festa e perché il tema dei nostri murales sono le trazioni e gli antichi mestieri di Villanova per raccontare la storia di un paese che non vuole morire". L’opera è stata realizzata dal tatuatore ravennate Enrico Farina.