Ferretti punta all’Infynito e oltre. A Ravenna varato il primo yacht

Il gruppo aveva rilevato il cantiere navale solo nel marzo 2023. Oggi il sito è già operativo al 20%

Ferretti punta all’Infynito e oltre. A Ravenna varato il primo yacht

Ferretti punta all’Infynito e oltre. A Ravenna varato il primo yacht

di Maria Vittoria Venturelli

RAVENNA

"Lo sviluppo del Gruppo Ferretti passa inesorabilmente dal Porto di Ravenna. Qui il bello è appena cominciato e promette di durare a lungo". Così il ceo Alberto Galassi commenta l’investimento di 100 milioni per realizzare una delle più estese piattaforme della cantieristica navale in Adriatico, che con i suoi 100mila metri quadrati è la più importante del Gruppo dopo Ancona. Ieri, è avvenuto il primo varo in assoluto di uno yacht Infynito 90. È la quarta unità del maxi flybridge, in questo caso destinata a un armatore sloveno che, insieme alla propria famiglia, ha preso parte alla cerimonia. Ha una lunghezza di 26,97 metri e un baglio massimo di 7,33 metri, 100 metri quadrati di aree all’aperto e 140 di spazi interni, "infinite" le possibilità di configurazione, la velocità massima e quella di crociera sono di 20 e 15 nodi.

Lo scalo ravennate è in una posizione strategica, vicina al quartier generale di Forlì e al cantiere di Cattolica, con accesso al mare e un bacino profondo quasi 15 metri. Il sito produttivo è stato acquisito dal Gruppo nel marzo 2023, nel dicembre dello stesso anno sono state avviate le prime linee di produzione "e oggi – spiega Galassi – siamo già operativi al 20%". Il cantiere sarà terminato nella prima metà del 2025. Qui saranno costruite e varate la gamma Infynito di Ferretti Yachts, e la gamma a vela e quella a motore di Wally. Al momento sono in lavorazione 5 imbarcazioni di questi due brand, con 200 addetti impegnati quotidianamente che a regime diventeranno complessivamente circa 700. Il Gruppo in dieci anni è passato da 300 milioni a 1 miliardo e 100 milioni di fatturato. "Ma il dato importante – sottolinea Galassi -, sono i 200 milioni di disponibilità di cassa che ci permettono di fare questi investimenti". Infatti, l’operazione al Porto di Ravenna è stata completamente finanziata con capitale proprio derivante dai proventi della quotazione alla Borsa di Hong Kong.