
Il nuovo consiglio della Fipav provinciale. da sinistra Enrico Federici, Roberta Valeri, Umberto Suprani, Mariarca Borrelli e Mirja Vernocchi
Umberto Suprani è il nuovo presidente del comitato provinciale della Federvolley. Commissariato da dicembre 2023 (il fiorentino Elio Sità, prossimo vicepresidente federale, era subentrato a Emanuele Monduzzi, in carica dal 2021, per decisione del Consiglio federale), il Comitato ravennate avrà dunque un futuro. È stato dunque scongiurato l’accorpamento (e la conseguente scomparsa) di un pezzo di storia del volley. In quel fatidico marzo del 1946, c’era infatti anche la Robur Ravenna fra le 13 società che costituirono la Federazione Italiana Pallavolo, sviluppatasi poi a livello territoriale coi comitati periferici.
Umberto Suprani, ex arbitro internazionale fino al ’97, poi commissario arbitrale internazionale fino al 2015, ha raccolto per spirito di servizio l’accorato invito alla candidatura da parte del presidente federale Giuseppe Manfredi, tornando di fatto alle origini. Suprani aveva infatti retto le sorti del Comitato provinciale di Ravenna dal 1977 al 1985, costretto poi a lasciare l’incarico per sopraggiunta incompatibilità con la carica di arbitro.
La carriera dirigenziale di Suprani si è poi sviluppata per 24 anni al Coni, come presidente del Comitato provinciale (’97-2012) e poi come presidente del Comitato regionale (2013-2021). Il lavoro di Suprani alla Federvolley provinciale – che rappresenta 20 società – sarà supportato dai 4 consiglieri eletti, ovvero Mariarca Borrelli (diciannovenne alfonsinese, più giovane membro eletto in Italia), Enrico Federici, Roberta Valeri e Mitja Vernocchi.
"L’obiettivo più incombente – ha spiegato Suprani – è toccare, e soprattutto superare, la fatidica quota delle 25 affiliazioni. Particolare attenzione bisognerà riporre alle esigenze logistico-organizzative dei vari campionati, dall’S3 alla Prima divisione. Il comitato di Ravenna ha tutte le potenzialità per tornare ad essere nell’élite nazionale. Un settore da coltivare sarà quello arbitrale, una volta vero fiore all’occhiello. Grande vitalità e fermento c’è invece nel settore tecnico degli allenatori".