Ricomincia da tre, a caccia della quarta elezione nel direttivo nazionale della Federazione italiana scherma. Alberto Ancarani, quarantaquattrenne avvocato ravennate, spadista e dirigente ormai di lungo di corso nonostante la giovane età, e consigliere del Circolo ravennate della spada, correrà domenica 19 gennaio per la conferma al Consiglio federale.
Ancarani, perché questa nuova ‘corsa’?
"Ho deciso di ricandidarmi nella squadra del presidente in carica Paolo Azzi, perché abbiamo un grande lavoro da portare avanti, nel segno della continuità con quanto fatto in un quadriennio ricco di risultati, record e crescita".
Che tornata elettorale sarà per la Federscherma?
"Una sfida intrigante, che contrappone la nostra squadra, quella che fa capo al presidente Paolo Azzi, al gruppo guidato dallo sfidante Luigi Mazzone. Dalla nostra mettiamo in campo l’esperienza, la perfetta conoscenza della macchina federale, gli indiscutibili risultati ottenuti e i progetti per proseguire su questa strada, racchiusi in un programma costruito con un ambizioso realismo, fatto di concretezza e di idee che sappiamo come realizzare nell’immediato".
Perché la scherma italiana dovrebbe votare Ancarani al Consiglio?
"Per quanto ho dimostrato finora, per la mia storia schermistica in ogni veste: da atleta, da presidente del Comitato Regionale e da consigliere federale. Sono stato eletto nel direttivo la prima volta nel 2013, ho maturato grande esperienza, nell’ultimo quadriennio sono stato delegato al settore paralimpico e all’area marketing e comunicazione".
Scelga la cosa più importante tra quelle realizzate tra il 2021 e il 2024.
"Giuro che è davvero difficile sceglierne una soltanto. Ma se proprio devo, dico: i ritiri integrati delle nazionali olimpiche e paralimpiche. Per la prima volta nella storia, in questo quadriennio, gli atleti azzurri, in piedi e in carrozzina, si sono allenati insieme, prima dei rispettivi appuntamenti di Coppa del Mondo. Sono stati momenti speciali, per i nostri campioni e per noi che li abbiamo vissuti. Siamo riusciti a estendere la sperimentazione anche alla spada non vedenti. Il successo delle Paralimpiadi di Parigi è anche figlio di queste iniziative".
Ha citato Parigi, lei era lì al Grand Palais.
"Sì, sia all’Olimpiade, da tifoso, che, soprattutto, alle Paralimpiadi in veste di Capodelegazione. Ho guidato la spedizione più medagliata per la scherma italiana da Atlanta ‘96 a oggi. Ne sono davvero fiero perché si è toccato l’apice di tutto quel che avevamo costruito. E che vogliamo portare avanti".
In che direzione va la scherma?
"Quella di uno sport sempre più globale, a livello internazionale, e sempre più diffuso sul territorio nazionale. Stiamo crescendo molto, proprio a Ravenna si è toccato il record di partecipanti della storia a una gara U14 di spada. Restiamo la Federazione più medagliata in Italia, ma soprattutto promuoviamo sani stili di vita e valori. E lo facciamo dando attenzione a tutte le società, dalle grandi alle più piccole. È stata la linea del Consiglio del Presidente Azzi e vogliamo continuare così".
Roberto Romin