ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Falsi vaccini, Passarini condannato. Deve risarcire 8500 euro per danni alla sanità

La sentenza della Corte dei Conti segue il no al reintegro nell’Ausl Romagna nella causa civile. Le verifiche erariali erano scattate dopo l’arresto. Il procuratore chiedeva una cifra più alta, 35mila euro

Nell’inchiesta madre il numero degli imputati ammontava a 226

Nell’inchiesta madre il numero degli imputati ammontava a 226

Ravenna, 4 dicembre 2024 – Prima la giustizia penale fino al patteggiamento a due anni di carcere per i falsi vaccini covid. E poi quella civile con il no al reintegro nell’Ausl Romagna ovvero alla relativa convenzione. Ora sul 67enne medico di base e ginecologo Mauro Passarini, originario di Bologna ma da tempo residente a Marina di Ravenna, è arrivata pure la Corte dei Conti con una condanna al pagamento di 8.561 euro per i danni arrecati alla sanità locale: soldi che vanno a sommarsi ai 16 mila euro che lui stesso aveva già versato. La cifra chiesta dalla procurare erariale – si legge nella recente sentenza della Corte presieduta dal giudice Vittorio Raeli – era stata decisamente più alta: circa 35 mila euro tra ministero della Sanità (20.561 euro) e Ausl Romagna (15 mila euro) per danno patrimoniale e d’immagine.

Le verifiche erariali erano scattate quando la procura contabile bolognese, una volta appreso attraverso notizie di stampa dell’arresto di Passarini, aveva incaricato la guardia di Finanza ravennate, di acquisire tutti gli atti dell’indagine penale e di quella interna dell’Ausl. E da quest’ultima, era emerso che Passarini, attraverso due assegni circolari da 10 mila e 6 mila euro, aveva fatto un versamento all’Ausl accettato a titolo di acconto per i danni arrecati con il pasticciaccio dei green-pass tarocchi. Nel materiale trasmesso a Bologna dai finanzieri, figurava pure il patteggiamento del 15 dicembre 2022. Era così scattata la relativa contestazione per i danni arrecati: il 67enne non aveva però presentato deduzioni scritte né aveva chiesto di potere essere ascoltato. Gli atti lo indicavano al centro di un giro di vaccinazioni false andate avanti da agosto 2021 e sino alla data del suo arresto avvenuto il 6 novembre dello stesso anno. Secondo le indagini della polizia coordinate dal pm Angela Scorza, in qualità di medico vaccinatore, aveva attestato falsamente l’inoculazione del vaccino a 294 pazienti (226 residenti nel comune di Ravenna, di cui 166 suoi assistiti, e 68 da altri comuni) inserendo i dati dell’avvenuta puntura nell’apposito sistema telematico del ministero della Salute con tanto di erogazione del green-pass. In quello stesso periodo aveva ritirato dalla farmacia dell’ospedale di Ravenna 37 fiale di vaccino Pfizer pari a circa 222 dosi; di queste fiale, 13 erano state recuperate dalla squadra Mobile all’interno del suo studio: inutilizzabili insomma perché non adeguatamente conservate. Per la procura contabile, c’erano tutti i presupposti per l’addebito di responsabilità oggettiva. La lista: costo 37 flaconi (4.329 euro); indennità di somministrazione (738 euro); costi supplementari dell’Ausl per assicurare la continuità di assistenza medica (9.494 euro); ricadute negative (2.000 euro); diminuita efficacia del programma di sanità pubblica (15.000 euro) e infine danno d’immagine (20.000 euro). Meno la somma che il medico aveva già versato.

Secondo i giudici contabili, le condotte di Passarini erano state “del tutto intenzionali” e come tali alla base di un “danno all’erario sotto plurimi profili”. Ma per quanto riguarda i flaconi, la certezza c’era stata solo su quelli trovati fuori dal congelatore: uguale a 4.329 euro. A Passarini tocca pure risarcire l’indennità di somministrazione, i costi supplementari. E il danno d’immagine: ma solo per il peculato e non per il falso. Uguale ad altri 10 mila euro per la “grave lesione inferta all’immagine dell’Ausl”. Tenuto fuori il ministero e decurtato quanto il 67enne aveva già versato, ecco la somma finale che il medico dovrà pagare per il pasticcio dei falsi vaccini.