ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Falsi vaccini, la maxi inchiesta. Raffica di condanne: inflitti 9 mesi a Ferrero di FdI

Dei 226 imputati solo 17 sono stati prosciolti. Tanti i patteggiamenti tra 5 e 6 mesi. La pena più alta inflitta al guaritore padovano, 98 invece i rinvii a giudizio

Falsi vaccini: raffica di condanne

Falsi vaccini: raffica di condanne

Ravenna, 3 maggio 2024 – Un record per Ravenna. Gli imputati erano ben 226: tutti per falso in concorso con il medico che le aveva a suo tempo vaccinati. Di loro, 24 sono stati condannati in abbreviato a pene comprese tra gli 8 e i 12 mesi; 98 sono stati rinviati a giudizio (il processo partirà a fine gennaio 2025); 17 sono stati prosciolti (per la precisione sono state pronunciate 11 assoluzioni in abbreviato e 6 non luogo a procedere nelle richieste di rinvio a giudizio). E infine gli altri hanno scelto di patteggiare pene tra i 5 mesi e i 6 mesi e 20 giorni che in molti casi sono state convertite in una sanzione pecuniaria tra 800 e 2.100 euro.

Si è chiusa così nella tarda mattinata di ieri davanti al gup Andrea Galanti l’ultima delle udienze preliminari sulle decine di green pass fasulli scoperti a partire da una verifica della polizia in un ambulatorio di Marina di Ravenna.

Il principale indagato, il 67enne medico di base e ginecologo Mauro Passarini, originario di Bologna ma da tempo residente nella località rivierasca, in passato aveva già patteggiato due anni per falso legato appunto alle iniezioni fasulle; peculato per via della contestata appropriazione di fiale di vaccino Pfizer; ed evasione per avere parlato il 17 novembre 2021 a un giornalista uscendo di casa mentre si trovava ai domiciliari. La corruzione, contestatagli inizialmente e che avrebbe fatto lievitare la pena, era invece stata esclusa. Per lui l’arresto era arrivato il 10 novembre 2021: dopo qualche giorno di cella, era andato ai domiciliari per infine tornare completamente libero.

Tra le condanne, figura quella a 9 mesi (con pena sospesa) inflitta ad Alberto Ferrero, consigliere comunale di Fratelli d’Italia nonché coordinatore provinciale del partito della Meloni. La condanna più alta (un anno, sempre con pena sospesa) è stata inflitta al guaritore padovano - Riccardo Cattelino - a cui Passarini si era in passato avvicinato e che per l’accusa avrebbe fatto da collettore tra il vaccinatore e diversi no vax di città del nord Italia.

L’indagine della squadra Mobile ravennate - coordinata dal pm Angela Scorza - era partita da una vaccinazione, poi rivelatasi fasulla, su una minorenne accompagnata in ambulatorio a Marina di Ravenna dal padre no vax arrivato apposta sin da Belluno: era stata la madre della ragazzina a presentare il primo esposto intuendo che nell’accaduto qualcosa non tornava.

Le carte, per competenza territoriale, avevano poi raggiunto Ravenna: e le analisi sugli anticorpi, avevano corroborato i primi sospetti investigativi. A stretto giro le perquisizioni avevano poi portato al sequestro nell’ambulatorio di Passarini di 13 fiale Pfizer ormai compromesse perché abbandonate a temperatura ambiente. Secondo quanto emerso, e in larga parte confermato dal medico stesso in interrogatorio, le iniezioni del vaccino contro il covid19 a molti degli indagati, non erano state fatte oppure erano state fatte in maniera estremamente diluita. Tra gli imputati figurano pure alcuni infermieri e medici che hanno perlopiù scelto di difendersi in dibattimento. L’Ausl Romagna si è costituita parte civile.