FILIPPO DONATI
Cronaca

Faenza, allerta a mezzogiorno: "Venite a prendere i bambini". A Brisighella 30 case allagate. Riolo, borgo isolato da una frana

Cronaca di una giornata da incubo: quando la situazione meteo si aggrava le scuole chiamano i genitori. Centinaia di auto contemporaneamente in strada paralizzano il traffico

Cronaca di una giornata da incubo: quando la situazione meteo si aggrava le scuole chiamano i genitori. Centinaia di auto contemporaneamente in strada paralizzano il traffico.

Cronaca di una giornata da incubo: quando la situazione meteo si aggrava le scuole chiamano i genitori. Centinaia di auto contemporaneamente in strada paralizzano il traffico.

Ravenna, 15 marzo 2025 – La paura per la quarta alluvione nell’arco di appena due anni si materializza in tutta la sua gravità a Faenza intorno a mezzogiorno, nel momento in cui le scuole contattano uno per uno i genitori dei bambini di asili, primarie e medie, chiedendo loro di venire a recuperare i figli anzitempo per via dell’arrivo della piena. È quello che gli statistici chiamano un ’cigno nero’, l’evento inatteso in grado di scatenare il maggiore livello di panico collettivo. A Faenza in pochi minuti si riversano in strada centinaia di auto, causando code e moli di traffico preoccupanti nel bel mezzo di un evento meteorologico estremo.

Ad avere innescato quello che col senno di poi si sarebbe potuto rivelare un cortocircuito di proporzioni drammatiche è stato il modo clamoroso con cui l’andamento della perturbazione ha smentito le previsioni, che fino a giovedì sera dipingevano scenari tutt’altro che drammatici per Faenza, tali addirittura da consentire l’apertura delle scuole: "La cella temporalesca che si sarebbe dovuta spostare dal bacino del Lamone – spiega l’assessore alla Protezione civile Massimo Bosi – è invece stazionata lì per una quantità di ore superiore a qualunque previsione". Già nella tarda mattinata gli effetti delle piogge – che a Marradi spingono il Lamone in zona rossa in maniera pressoché inedita – si fanno sentire nella vallata di Brisighella: i campi ai lati del Lamone, e con loro una trentina di abitazioni, sono allagati dai confini con la Toscana a quelli con Faenza.

È in coincidenza di Brisighella che la gravità della situazione è plasticamente più evidente: poco più a valle dell’area urbana il Lamone è largo mezzo chilometro; le nuvole, bassissime, avvolgono già la cima del passo della Carla, posto appena a duecento metri sul livello del mare. L’area dei campi sportivi e delle terme finisce sommersa già nel primo pomeriggio: proprio in corrispondenza del ponte delle Terme una gigantesca ruspa è al lavoro per liberare la struttura dai detriti accumulati al di sotto. L’infrastruttura, data a un certo momento per spacciata, alla fine regge l’urto. Gli evacuati a Brisighella sono circa trenta. Nel frattempo la piena scende verso valle, perdendo parte della sua violenza. A Faenza decine di persone attendono il passaggio del picco assiepate sul ponte delle Grazie, con gli occhi rivolti in particolare verso la martoriata via Cimatti, già allagata tre volte (qui è in corso la realizzazione di un’area allagabile per la quale, tuttavia, la trattativa con parte dei proprietari è tuttora in corso). Con il passaggio di un picco di piena alle 17 e di un secondo alle 19 la città trae un doppio sospiro di sollievo. In serata si registrano allagamenti solo a Sarna, non lontano dal tracciato della modiglianese (per la quale è stato disposto il monitoraggio notturno, spiegano da Palazzo Manfredi) e in via Calbetta, alle porte della città. Nelle zone più basse sono entrate in funzione le nove idrovore di Hera.

A Riolo Terme si registra quello che finora è il movimento franoso più importante: "Trenta cittadini sono isolati nell’area del Rio Basino, nei dintorni dei Crivellari, per via di una frana di dimensioni importanti – spiega la sindaca di Riolo Terme Federica Malavolti –. Si è deciso di non muovere le persone dalle loro case, preferendo non fare attraversare loro la passerella pedonale che supera il Senio, adottando un approccio precauzionale". Sempre a Riolo Terme un’idrovora da quattromila litri al minuto è stata posizionata in corrispondenza del quartiere che sorge alle spalle delle terme, già alluvionato quattro volte in due anni. È ancora presto per ipotizzare una conta dei danni: la quantità di pioggia caduta potrebbe infatti innescare smottamenti nelle aree colpite. Per la giornata di oggi è stata comunque disposta la chiusura delle scuole e dei luoghi di cultura, oltre che l’annullamento di tutti gli eventi di carattere pubblico.

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