Ex Farmografica nell’incubo: "Niente contributi per salvarla"

Cervia, il Gruppo Focaccia sbatte contro Invitalia: "Non può darci le risorse promesse"

Ex Farmografica nell’incubo: "Niente contributi per salvarla"

Una manifestazione dei dipendenti dell’ex Farmografica di Cervia (Ravenna)

di Giorgio Costa

Torna in alto mare la situazione dell’ex Farmografica di Cervia (Ravenna) che, una volta disimpegnata la vecchia proprietà (la austriaca MM Packaging), era stata acquistata dal gruppo di Cervia che aveva costituito la Arti Grafiche Romagnole Packaging Srl. Focaccia group rinuncia perché non può ottenere i contributi a fondo perduto (che sarebbero aiuti di Stato indebiti) necessari per l’operazione in quanto le regole di Invitalia non consentirebbero di finanziare l’operazione. E siccome i macchinari sono già stati rimborsati all’azienda austriaca da un’assicurazione privata, la struttura commissariale del generale Figliuolo non può rimborsarne l’acquisto. Infatti, la vicenda riguarda l’alluvione perché gli austriaci decisero di andarsene perché era costoso riprendere l’attività: a loro parere, i macchinari danneggiata dall’acqua erano troppo onerosi da ricomprare per far ripartire l’impresa. E ieri il gruppo Focaccia ha convocato i dipendenti per "comunicazioni urgenti" mentre per oggi è prevista un’assemblea organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Secondo il Gruppo Focaccia, per permettere la riattivazione del business nel settore farmaceutico e il reimpiego di tutta la forza lavoro, servono 16 milioni più altri 5,5 per la costruzione della struttura edilizia. "Cifre troppo impegnative per chiunque, attivandosi da zero, coscienti che nel settore farmaceutico sono necessari almeno due anni dall’attivazione delle linee produttive per ottenere le certificazioni necessarie e poter iniziare a riproporsi alla clientela". L’azienda contava di ottenere contributi a fondo perduto di almeno il 50%, ma dopo l’incontro con Invitalia è stato chiarito che la cosa non si può fare perché si configura la possibilità di aiuti di Stato che non sono ammessi. Ma senza quei contributi, chiarisce Focaccia, "non è sostenibile procedere, ma se qualcuno può fare il miracolo di trovare la soluzione che non cozzi contro gli impossibili aiuti di Stato, noi ci siamo". Invitalia, ha chiarito che "l’unica strada possibile è quella di una partecipazione con capitale di minoranza da restituire al quinto anno di esercizio".

Il risultato è che Focaccia "dovrebbe investire oltre 21 milioni in cinque anni, iniziando a fatturare (forse) dopo due anni dall’apertura" con fallimento "garantito". Nel frattempo il Gruppo ha investito 350.000 euro per le trattative di acquisizione del ramo d’azienda di MM Packaging, la scorsa settimana sono stati pagati 73.000 euro di Irap. Se non ci sono alternative, si useranno le risorse acquisite dalla MM Packaging per sostenere gli addetti per quanto possibile. "Confidiamo che ci sia un grande equivoco – spiega Saverio Monno, segretario generale Slc-Cgil di Ravenna – perché c’era un accordo politico trasversale a tutti i partiti per salvare l’ex Farmografica. Se quella di Invitalia non è la soluzione giusta se ne deve trovare un’altra. Ora speriamo davvero di venirne a capo e salvaguardare gli 80 posti di lavoro".