REDAZIONE RAVENNA

Evasione e truffa, chiusa maxi inchiesta a Ravenna. Indagati 60 imprenditori del turismo

Sono ristoratori, albergatori e gestori di discoteche che chiedevano manodopera alla Mib Service. Tra i locali coinvolti c’è il Papeete

Tra gli indagati anche la legale rappresentante di Papeete e Villapapeete

Tra gli indagati anche la legale rappresentante di Papeete e Villapapeete

Ravenna, 12 aprile 2022 - Una serie di reati finanziari attraverso la somministrazione illecita di manodopera e l’emissione di fatture inesistenti, finti licenziamenti per ottenere la disoccupazione con conseguente truffa all’Inps.

Si è chiusa con atti di fine indagine notificati a 64 persone l’inchiesta partita dalla società ravennata Mib Service che vede coinvolti una sessantina di imprenditori della provincia, per la maggior parte albergatori, ristoratori e titolari di stabilimenti balneari, i quali avevano beneficiato dei servizi offerti dalla srl in questione. Tra gli indagati compaiono anche i nomi dei legali rappresentanti di locali noti, come Rossella Casanova del Papeete, Villapapeete e Hotel Napoleon di Milano Marittima, un’impresa riconducibile a Mascia Ferri, ex Grande Fratello, e al marito, poi i titolari di locali della movida e del divertimento quali Barcelona, Boca Barranca, Bbk, Baccara, Ca’ del Ballo.

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, nei mesi scorsi era approdata a una scia di sequestri a carico degli imprenditori

Il Pm Monica Gargiulo contesta a quattro vertici della società – Andrea Bagnoli, Michele Mattioli, Christian Leonelli, Massimiliano Mattioli –, legali rappresentanti della srl a partire dal 2010 e firmatari delle dichiarazioni fiscali fino al 2019, anche l’associazione per delinquere, accusa rivolta anche ad alcuni degli imprenditori coinvolti.

Questi, secondo la Procura, si sarebbero associati allo scopo di commettere una serie di reati tributari, consentendo alla Mib Service l’evasione di Iva e Ires e alle aziende associate l’evasione di Iva mediante emissione di fatture inesistenti, nonché ponendo in essere una serie di truffe aggravate ai danni dell’Inps attraverso la simulazione di falsi licenziamenti che consentivano ai dipendenti di percepire le indennità di disoccupazione. Somministrazione di manodopera, tra l’altro, ritenuta illecita essendo la stessa carente della prevista autorizzazione ministeriale, dissimulata da fittizi contratti d’appalto di servizi.

Lo scorso novembre il Tribunale di Ravenna aveva disposto il commissariamento per un anno della Mib Service srl. Secondo le verifiche eseguite dalle Fiamme Gialle la società, con sede legale in via Magazzini Posteriori, alla Darsena, avrebbe tratto beneficio dalle condotte contestate ai suoi amministratori, riuscendo in questo modo ad acquisire una posizione dominante nel mercato locale e non solo.

L’indagine era partita il 14 dicembre del 2017 da una verifica fiscale del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria in merito al rispetto della normativa tributaria sull’Iva per il periodo 2013-2016 poi via via ampliato fino al 2019.

Il 15 giugno 2020 era scattato un primo decreto di sequestro preventivo nei confronti dei tre vertici societari per associazione per delinquere parzialmente riformato dal tribunale del Riesame.

E recentemente la corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi delle difese e confermato i sequestri per alcune centinaia di migliaia di euro scattati nei confronti delle società che gestiscono Papeete, stabilimento noto per essere luogo delle vacanze del senatore Matteo Salvini, Villapapeete, hotel Miami e hotel Napoleon di Milano Marittima. Nutrita la schiera degli avvocati difensori. Gli indagati hanno tempo venti giorno, dal momento della notifica dell’indagine, per presentare memorie produrre documentazioni relative a investigazioni del proprio difensore.