Era stato arrestato il 24 luglio scorso dai carabinieri a Faenza perché trovato con 60 piante e 8 chili di marijuana. Dopo la convalida, gli era stato imposto l’obbligo di dimora nella città manfreda. Ma a causa di varie violazioni, per lui venerdì scorso erano scattati i domiciliari. Da ultimo una doppia evasione, gli è costata un doppio arresto. L’uomo - un 39enne faentino difeso dall’avvocato Nicola Laghi - ieri è comparso davanti al giudice Piervittorio Farinella il quale, dopo la convalida degli arresti, lo ha rimandato ai domiciliari (il tipo di reato contestato non contempla la custodia cautelare in carcere per via delle pene contenute). In buona sostanza l’uomo si è giustificato con il fatto che non poteva attendere a casa perché deve occuparsi della sua attività. A suo tempo per lui l’arresto era scattato quando i militari della Stazione di Borgo Urbecco avevano iniziato a pedinarlo riuscendo a individuare il luogo nel quale si trovava lo stupefacente. Gli accertamenti avevano messo in evidenza che l’appartamento, disposto su più livelli, rientrava nelle disponibilità del 39enne faentino, conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti grane sempre legate allo spaccio. All’interno c’erano vari involucri di marijuana per circa 8 chili, già pronti e confezionati per la vendita. Inoltre nella palazzina, composta da diversi vani su tre livelli, ai piani superiori i militari manfredi avevano rinvenuto una vera e propria serra all’interno della quale veniva coltivata la droga.
CronacaEvade due volte: doppio arresto