Per parte del centrodestra quello delle regionali non è affatto un risultato sotto le aspettative. "Chi era realista sapeva che sarebbe finita così", commenta amaro il consigliere comunale ravennate Alberto Ancarani, volto di spicco di Forza Italia a Ravenna.
Consigliere, cosa non ha funzionato?
"Qui c’è una tradizione di politicizzazione del cittadino durissima da scalfire, figlia di un sistema economico legato a doppio filo alla politica".
Le sue critiche feroci contro il Pd e il suo sistema di potere sono note. Eppure il ‘partitone’ di recente ha perso Forlì, Ferrara, Pisa, Siena... A Ravenna forse manca un’alternativa?
"L’assenza di un’alternanza non ha aiutato il centrodestra a costruire una classe dirigente. Ma c’è un ‘però’".
Quale?
"Dobbiamo tutti delle scuse a Lucia Borgonzoni e ai partiti che animarono quella campagna elettorale, colorata da un maggiore entusiasmo e conclusasi con un risultato migliore di quello cui assistiamo oggi. Allora si disse che era stato scelto un volto troppo politico, che sarebbe servito un profilo civico per attirare gli elettori di centro. Peccato che l’essere una brava persona non basti per guidare una Regione: i cittadini hanno capito che al timone dell’Emilia Romagna o di un Comune serve qualcuno che conosca le macchine istituzionali".
Come mai il centrodestra in Regione allora non ha candidato almeno uno dei suoi sindaci?
"E’ una domanda che non dovete fare a me, e a cui non saprei neppure rispondere. Eppure i profili giusti, sui territori, ci sarebbero stati".
Un messaggio anche in vista delle amministrative ravennati?
"Mi auguro sia recepito da tutta l’opposizione: i cittadini sanno che questo è un mestiere dannatamente difficile, che non si improvvisa. Quanto accaduto negli ultimi anni ci dice che i civici non solo non fanno vincere al centrodestra le elezioni, ma che non lo aiutano neppure a fare opposizione. In primis perché già troppe volte abbiamo visto candidati civici presentarsi col centrodestra e poi avvicinarsi al Pd dopo appena una manciata di sedute, cosa che gli elettori non dimenticano. E poi perché è portando dei candidati seri a fare opposizione che i partiti costruiscono una loro classe dirigente".
Nel frattempo Forza Italia è riuscita ad assestare il sospirato sorpasso ai danni della Lega.
"Fatemi ringraziare il nostro segretario Fabrizio Dore, che ha accettato una sfida persa in partenza per un nostro candidato consigliere. La sua è stata una candidatura di generosità".
f.d.