Esportazioni in flessione: "Ma fiducia per il 2024"

L’osservatorio della Camera di commercio: "Quest’anno indicatori positivi"

Esportazioni in flessione: "Ma fiducia per il 2024"

Esportazioni in flessione: "Ma fiducia per il 2024"

Frenata dall’alluvione e dalle tensioni geopolitiche, l’economia ravennate del 2023 archivia un anno non semplice, con l’export in forte flessione, ma guarda con fiducia al 2024, anno nel quale gli indicatori dovrebbero tornare tutti in positivo a partire da occupazione ed export. È quanto emerge dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio Ferrara Ravenna. Per l’industria manifatturiera la produzione si è assestata a +3,9% con ordini in crescita dell’1,6%; nelle costruzioni il volume d’affari registra un -0,2%, mentre nel commercio al dettaglio le vendite, sospinte dall’inflazione fanno registrare un +2% che diventa un -3,7% tenendo conto dell’inflazione. La crescita del valore aggiunto ravennate per il 2023 (+0,4%) rimane sotto a quanto previsto per l’Emilia-Romagna (+0,9%) e per l’Italia (+0,7), mentre per il 2024 (+0,6%) appare perfettamente in linea con quanto previsto in regione (+0,6%) e supererà di qualche decimale la media italiana (+0,4%).

"Le imprese, per la Camera di commercio – spiega Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna - sono veicoli di crescita, di innovazione, di formazione, di cultura e di integrazione, ma sono anche agenti di libertà perché generano ricchezza e benessere diffuso. Occorre, dunque, affiancare le nostre imprese". Tornando alle analisi dell’Ufficio Studi della Cdc, per la manifatturiera ravennate il maggior rallentamento si rileva per la componente estera (+0,1%, rispetto al 2022, e l’anno prima era un robusto +6,6) così come scede il tasso di utilizzo degli impianti, con tutte le difficoltà da scontare del post-alluvione. In affanno anche l’artigianato manifatturiero (volumi produttivi a -0,6% e ordini in flessione, -1,3%). Ben lontano dal risultato del 2022 (+5,1%) il comparto delle costruzioni registra un risultato medio negativo del fatturato nominale (-0,2%). Per il commercio al dettaglio le vendite risultano in moderato recupero (+2%) ma sono in calo del 3,7% se si tiene conto del dato inflattivo e più penalizzata è ancora una volta la piccola distribuzione.

Calano, rispetto ai risultati record conseguiti nel 2022, le esportazioni (-8,7%), in particolare quelle dirette verso i Paesi UE, su cui pesano le difficoltà di Germania, Francia e Spagna; si attende però un miglioramento dei traffici ravennati sui mercati esteri (+2,1) per l’anno in corso. Cresce la richiesta di cassa integrazione (+68,2%) da parte delle imprese ed, in particolare, la richiesta di cassa integrazione ordinaria, soprattutto nel 3° e 4° trimestre 2023.