Energia a mercato libero. Sos di Federconsumatori: "Bollette più care del 20%"

Dal primo luglio molti ravennati sono confluiti naturalmente in Hera, altri hanno optato per operatori privati, andando incontro a rincari sensibili .

Energia a mercato libero. Sos di Federconsumatori: "Bollette più care del 20%"

Energia a mercato libero. Sos di Federconsumatori: "Bollette più care del 20%"

Con lo scoccare del 1° di luglio è ufficialmente partito il mercato libera dell’energia elettrica, il nuovo regime che ha visto una parte dei cittadini ravennati confluire naturalmente dentro il servizio proposto da Hera, concessionaria per questo territorio, mentre un’altra porzione di cittadinanza ha invece optato, adesso o precedentemente, per gli operatori privati. Una rivoluzione copernicana che le associazioni dei consumatori giudicano progettata male ed applicata ancora peggio: "Il problema come sempre è la gestione a dir poco penosa della situazione – fa notare per Federconsumatori Vincenzo Fuschini –. Anche volendo ammettere che il passaggio al mercato libero fosse uno degli obiettivi del Pnrr e dunque non rinviabile – teoria da prendere con le molle, dal momento che l’Italia vive una situazione caotica quanto quella di nessun altro paese europeo – rimane una questione: tutti quei consumatori che si trovavano già nel mercato libero, gravati da bollette salatissime, e che avevano deciso di tornare nel mercato tutelato, stanno incontrano enormi difficoltà. La procedura entra in crisi anche solo per banalità quali l’assenza di un numero di telefono fisso. Per quale ragione c’è un mercato a tutele graduali ma si trovano così tante difficoltà nel farvi ingresso? Per non parlare della confusione seminata fra gli anziani. Cosa si intende con vulnerabilità, perché la normativa sui 75 anni d’età è così rigida? L’invecchiamento non è un qualcosa che alle persone accade da un momento all’altro allo scattare di un determinato giorno sul calendario".

Federconsumatori da parte sua ha cercato di fare chiarezza anche tramite incontri pubblici: "Abbiamo dato vita a tredici assemblee cui hanno partecipato più di mille persone. Eppure la confusione è ancora grande". Nel frattempo il trend degli aumenti in bolletta – per percentuali pari anche al 15 o al 20% - non si ferma per chi si ritrova nel mercato libero. "Una tendenza non legata solo alle aziende dal profilo più dubbi, quali quelle che si affidano al telemarketing, ma anche a realtà consolidate". In Provincia di Ravenna i soggetti entrati nella fascia più tutelata dovrebbero ammontare a circa il 15% del totale. "A chi è confluito naturalmente nel sistema di Hera a tutele graduali diciamo: rimanete dove siete, è conveniente. A chi già si trovava nel mercato libero consigliamo di tenere sempre gli occhi aperti, il rischio di brutte sorprese è dietro l’angolo". Federconsumatori rigetta l’accusa di essere contraria al libero mercato: "Il libero mercato esisteva anche prima e chiunque poteva accedervi. Ora ai cittadini è semmai stata tolta un’opzione, quella cioè di affidarsi al pubblico. A chi legifera noi chiediamo di allargare le maglie della tutela, di ampliare la categoria dei tutelati per quanto riguarda le condizioni economiche, mentre invece è stata ridotta la soglia per accedere al bonus energia. va poi messa una qualche regolamentazione davanti allo sbocciare di gestori, ormai più di 700. In Germania sono un quarto, in Francia un terzo.

Le aziende che vengono consigliate, in base alle proprie esigenze, sono spesso sconosciute. Come può un anziano orientarsi in questa giungla?". Federconsumatori esclude almeno uno dei timori che si sta facendo largo fra le persone: "No, non ci saranno rischi di black-out se si incappa nell’azienda sbagliata. Il contatore rimane di proprietà di chi l’ha installato". Durissima anche la posizione di Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori: "Le norme che oggi consentono spazi nel settore per banditi di vario genere non sono state rese più stringenti a difesa dei consumatori e, una volta applicate, i risultati sono modesti. Quasi un vero e proprio incentivo a continuare nell’illecito. Le multe, quando vengono comminate, sono troppo blande e quasi sempre, quando vengono pagate, sono una sorta di pizzo che le aziende si sobbarcano volentieri per continuare a infierire contro gli utenti. I bassi importi delle sanzioni, e la tipologia delle stesse, sono un invito a continuare negli illeciti. Aduc chiede che si valuti di "chiudere le aziende davanti alla reiterazione degli illeciti".

Filippo Donati