ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Emergenza truffe e furti: "Chat e social per aiutare i cittadini a difendersi"

I gruppi Sos Ravenna, Sos Chat e Sos Sicurezza raggruppano su WhatsApp quasi 60mila persone. "Ci segnalano una trentina di raggiri ogni giorno".

I gruppi Sos Ravenna, Sos Chat e Sos Sicurezza raggruppano su WhatsApp quasi 60mila persone. "Ci segnalano una trentina di raggiri ogni giorno".

I gruppi Sos Ravenna, Sos Chat e Sos Sicurezza raggruppano su WhatsApp quasi 60mila persone. "Ci segnalano una trentina di raggiri ogni giorno".

La platea è vasta: 60mila persone circa, mal contate. Rilevante lo è di certo. Questi i numeri che sommano Sos Ravenna e Forlì indipendente (referente Roberto Cantarelli), Andrea Malpezzi (Sos Chat) e Alberto Emiliani (Sos Sicurezza). Da anni tali realtà sono diventate un punto di riferimento – "il nostro è puro volontariato", dicono –, per i cittadini che subiscono furti, truffe, molestie e l’elenco potrebbe continuare per altre tre righe abbondanti. Il reato più segnalato nella miriade di chat WhatsApp create da Cantarelli (186, con altre 214 chat, specifiche su singole vie, per 50.023 persone), Emiliani (5.960 persone per 80 chat) e Malpezzi (5mila persone e una trentina di chat) è quello delle truffe. "Sono almeno una trentina quelle che ci vengono segnalate ogni giorno", raccontano. La casistica è varia e purtroppo nota: da chi si spaccia per un dipendente di società di servizi fino a finti carabinieri e avvocati. L’obiettivo è sempre quello di farsi consegnare, prima che la vittima senta puzza di bruciato, denaro o gioielli (o entrambi). "Mi è appena arrivata una segnalazione", racconta Emiliani proprio durante la nostra chiacchierata. I gruppi hanno registrato poi una diminuzione dei furti in appartamento (confronto 2022 su 2023) a Ravenna e comprensorio. "Tra furti e tentati furti, le segnalazioni quotidiane sono almeno una quindicina".

Visto che siamo in campagna elettorale, i tre hanno chiesto ai partiti di presentare loro il programma sulla sicurezza. A rispondere il solo Renato Esposito, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Cantarelli, Malpezzi ed Emiliani chiedono che venga rivisto il progetto di controllo di vicinato SicURa, nato con l’idea di sfruttare la messaggistica su cellulare tramite Whatsapp e con l’obiettivo, si legge nel sito del Comune "di arrivare a una circolazione di informazioni in modo organizzato su tutto ciò che non riguarda reati veri e propri ma che può rivelarsi un campanello d’allarme".

Così i tre: "Siamo pronti a riunirci attorno a un tavolo con le istituzioni – precisano –, chiedendo però delle modifiche al progetto: la ’scuola’ per i referenti (cioè i responsabili delle chat, che filtrano le segnalazioni dei cittadini, ndr) deve fare capo a noi; serve una semplificazione della piattaforma informatica nella quale confluiscono le segnalazioni e vorremmo la partecipazione al progetto anche di funzionari di Polizia di Stato e/o carabinieri". Cantarelli chiede poi una migliore collaborazione tra le Prefetture di Ravenna e Forlì-Cesena. "Chi si occupa dei territori di confine? Coccolia, Roncalceci, Filetto e, nel forlivese, Pievequinta, per fare qualche esempio". Tra le novità c’è una chat composta da sole donne, dove parlare di problematiche e fare segnalazioni riguardanti l’altra metà del cielo. "Alle istituzioni – terminano – chiediamo la disponibilità di una sala una-due volte a settimana dove ascoltare le persone. Ci piacerebbe poi coinvolgere le parrocchie, spiegando per esempio agli scout o ai genitori dei bambini che frequentano il catechismo quello che facciamo".