
Edilizia, dal boom ai mille rebus Croci: "Servono delle leggi chiare"
di Damiano Ventura
"Realizzare interventi e infrastrutture che rendano i territori più sicuri di prima, salvaguardare il tessuto produttivo e la sostenibilità ambientale, lavorare affinché siano assicurati i rimborsi al 100% a famiglie e imprese". Così il governatore Stefano Bonaccini, intervenuto all’assemblea regionale dell’Ance svoltasi a Faenza ier mattina. Nel comune ravennate fortemente alluvionato alla presenza delle autorità locali, della presidente nazionale di Ance Federica Brancaccio e del presidente regionale Maurizio Croci sono stati illustrati i dati relativi allo scorso anno e gli scenari futuri che interesseranno il comparto. Positivo il 2022 per il settore delle costruzioni, che in regione, trainato dal superbonus del 110%, ha dimostrato di svolgere ancora un ruolo decisivo nella crescita del Pil regionale. Dati alla mano nello scorso anno si è rilevato un aumento degli investimenti pari al 16,4%, risultato caratterizzato dal +32% di crescita del settore nel 2021. Gli aumenti del 2022 hanno interessato anche l’occupazione facendo registrare un incremento del 19% delle ore lavorate. In positivo anche il numero e il valore delle opere pubbliche, nonostante le forti pressioni causate dalla crescita dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici. Significativo per il trend è stato il Pnrr a cui sono affidate anche le prospettive future del comparto (5,8 miliardi di opere da realizzarsi in regione entro il 2026). Prospettive che includono anche i fondi strutturali europei Fesr e Fse considerati i 2084 milioni di euro destinati all’Emilia Romagna nella programmazione 2021-2027 e la capacità della regione di allocare le risorse (nel periodo precedente 103%).
Le previsioni per il 2023 riguardano una stabilizzazione dei livelli produttivi, e permangono le incognite legate al depotenziamento della misura del 110, al calo delle erogazioni per gli investimenti nell’edilizia residenziale (-9%), e all’aumento dei tassi di interesse in funzione dei quali si è già osservato un calo significativo nelle vendite immobiliari nel primo trimestre 2023.
"E’ essenziale - ha detto Maurizio Croci, presidente regionale di Ance -, creare le condizioni per una programmazione degli interventi attraverso una legislazione chiara e stabile nel tempo". Sarà strategico "definire da subito misure fiscali volte a promuovere interventi di riqualificazione per gli edifici più energivori e meno sicuri, con specifiche deroghe a favore delle famiglie con redditi medio-bassi e in situazione di povertà energetica". Per quanto concerne la ricostruzione post alluvione, secondo il presidente Croci "dovrà avere come riferimento unico il prezzario regionale". E sarà inoltre necessario cogliere il principio di prossimità degli operatori economici consentito dal nuovo Codice degli Appalti: "Riteniamo che tale principio possa essere colto da chi definirà le regole della ricostruzione, a garanzia di una gestione ottimale e in tempi congrui delle prestazioni appaltate".