REDAZIONE RAVENNA

Ecco perché è un errore sparare ai colombacci nel periodo riproduttivo

In questi giorni ha avuto il via il piano di controllo del colombaccio, una specie che negli anni si è...

In questi giorni ha avuto il via il piano di controllo del colombaccio, una specie che negli anni si è sempre di più insediata nel nostro territorio fino a divenire in buona parte stanziale, anziché migratoria. Su mia proposta, fatta propria dalle associazioni venatorie ravennati, la regione Emilia-Romagna ha inserito da qualche anno questa specie tra quelle cacciabili in preapertura, cioè dalla prima domenica di settembre anziché dalla terza, allo scopo di diminuire i danni prodotti a certe tipologie di colture, girasoli in primis.

Ora la nostra regione, unica in Italia, ha acconsentito con il calendario venatorio 2025/2026 di svolgere attività di controllo a questa specie a partire dal mese di aprile. Per intenderci si spara ad animali nel pieno del periodo riproduttivo, per un cacciatore come lo intendo io una vera e propria bestemmia. Io mi sono sempre dedicato alla difesa della caccia come tradizione, passione, e questo comporta mantenere una etica che prevede di cacciare nei modi, nei tempi e nei luoghi che rispettano quelle tradizioni consolidate nel tempo.

Tutte le associazioni venatorie hanno condannato questa scelta politica frutto di un consociativismo tra politica e mondo agricolo che verrà inevitabilmente strumentalizzata da chi osteggia a priori l’attività venatoria. Ma si sappia che è proprio il mondo venatorio il primo a condannare e ritenersi danneggiato nell’immagine e nella sostanza, al pari di una regione che invece di difendere le sane tradizioni introduce modalità di abbattimento (non la chiamerò mai caccia) moralmente inaccettabili. Quelle persone che imbracciano il fucile per abbattere selvatici in questo periodo di nidificazione non hanno titolo ad essere definiti cacciatori e spero che le associazioni prendano provvedimenti, e mi giunge notizia che, già in un paio di casi, chi ha fatto questa scelta verrà espulso dall’associazione.

Difendere la caccia e darle un futuro vuole dire rispettare alcune semplici e datate regole che, soprattutto qui a Ravenna, hanno portato il mondo venatorio a difendere l’ambiente e a collaborare con l’ente pubblico per diffondere conoscenza ambientale e rispetto per tutte le nostre emergenze ambientali, pinete e valli su tutte.

Claudio Miccoli