Ravenna, 6 novembre 2024 – Da una dozzina di giorni, sia nelle zone di bassa pianura che lungo la costa, il fenomeno della nebbia - in particolare di notte e di primo mattino - è praticamente quotidiano, con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico e inevitabili disagi per chi viaggia.
"In effetti – osserva Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti) – dopo le abbondanti piogge di settembre e di ottobre, il ritorno dell’alta pressione ha portato anche cieli sereni, poca turbolenza e venti deboli. Fattori che favoriscono la formazione della nebbia, che altro non è che una nube che si forma a livello del suolo. Di sera e di notte il suolo perde calore verso lo spazio raffreddandosi parecchio. Raffreddamento che viene trasmesso agli spazi più vicini, generando una condensazione in microscopiche goccioline del vapore acqueo presente nell’aria". L’esperto spiega inoltre che "quest’anno si deve mettere in conto anche il fatto che i suoli sono particolarmente intrisi d’acqua, con un accumulo, tra settembre e ottobre, di oltre 350 millimetri di pioggia, ossia circa la metà di quella che dovrebbe mediamente cadere nell’arco di un anno. Con i terreni così impregnati, si ha quindi una maggiore concentrazione di vapore acqueo. Senza poi dimenticare che nella parte finale dell’autunno e nell’inverno la nebbia resta il fenomeno principe".
Domandiamo se si tratta di un fenomeno in diminuzione. "Certamente. Le nebbie di questi ultimi anni, nulla hanno a che vedere con quelle degli anni ‘70 o 80’ che, come si suol dire, si tagliavano con un coltello’. Considerando ad esempio Alfonsine, negli ultimi 30 anni il numero medio annuo di giorni con nebbia è calato di una ventina di unità: all’inizio degli anni ‘90 la media era di 80 giorni, a fronte di 58-60 giorni. Nella stessa località, dopo il 2000 non si sono più registrati anni con un numero di giorni con nebbia superiore ad 80. Una curiosità: nel 1994 di giorni con nebbia se ne registrarono ben 113".
Sul fronte delle temperature "in questi giorni - osserva Randi - sono ancora sopra la norma, specialmente nei valori massimi. Nella prima decade di novembre la media delle massime è di circa 14 gradi, a fronte dei 16-18 ed in alcuni casi anche 20 gradi registratisi nei giorni scorsi. Stesso discorso per le minime, che sempre nella prima decade dovrebbero attestarsi intorni ai 6 gradi, a fronte dei 7-9 gradi delle scorse notti. Certo è che, complice proprio la nebbia, la sensazione di freddo a livello di percezione soggettiva aumenta".
Previsioni? "L’alta pressione e le nebbie di notte e di primo mattino ci accompagneranno ancora per alcuni giorni. Agli inizi della prossima settimana lascerà spazio a correnti più instabili da nordest, con temperature, sia minime che massime, di poco al di sotto della norma".