Ora è ricoverato col Covid, mentre a febbraio era in piazza senza mascherina a protestare contro le misure anticontagio. Un medico di medicina generale con ambulatorio a Ravenna e a Mezzano, Luca Graziani, è finito nella bufera dopo essere stato contagiato. E nel frattempo l’Ausl sta contattando 200 dei suoi pazienti. Del medico in questione si parla in realtà da un mese, da quando cioè in una lunga intervista rilasciata al periodico Ravenna e Dintorni aveva detto che "così come le usano i cittadini, le mascherine sono solo una fonte d’infezione", aggiungendo poi che "di questi vaccini non mi fido" e che il Covid potesse essere curato con "l’aspirina fin dai primi sintomi, con cortisone e idrossiclorochina. E poi antibiotici, macrolidi (zinco), vitamina C, eparine a basso peso molecolare". Ora le dichiarazioni e gli ultimi giorni al lavoro di Luca Graziani sono al vaglio dell’Ordine dei medici: è in corso un’indagine interna per valutarne la condotta. Graziani nei giorni scorsi è stato ricoverato dopo essere stato contagiato dal virus, e in questo momento l’Ausl ha avviato un’indagine epidemiologica per contattare gli ultimi pazienti che aveva visto: si tratta di circa 200 persone contattate una per una.
Tra gli aspetti che l’indagine dovrà chiarire c’è se il medico indossasse o meno la mascherina durante le visite. L’Ordine dei medici sulla questione dice di aver "già messo in atto da tempo le procedure che ci competono nelle forme, modi e tempi previsti dalle norme vigenti". L’Ordine del resto già a inizio febbraio aveva ricevuto una segnalazione relativa alle idee del medico in questione: il 7 febbraio aveva partecipato a una manifestazione del Movimento 3V – Libertà di scelta contro le imposizioni antiCovid, e qui era stato sanzionato dalle forze dell’ordine perché aveva rifiutato di indossare la mascherina, nonostante i richiami a farlo. Sono tutti aspetti che ora verranno valutati, mentre il nucleo di cure primarie di Mezzano si sta facendo carico degli assistiti del medico e l’Ausl degli eventuali provvedimenti antiCovid nei confronti dei 200 che lui aveva visto recentemente, da valutare in base all’utilizzo dei dispositivi. Ieri Luca Graziani, dal suo letto d’ospedale, ha specificato al periodico di avere una polmonite bilaterale e di aver usato la mascherina: "Si tratta di una carica virale più robusta, visto che ricevo i pazienti e li visito da vicino, con la mascherina, che evidentemente non è servita a nulla. A chi lavora in prima linea senza risparmiarsi capita di ammalarsi, e forse anche di morire".
Il caso in questione scoppia anche a pochi giorni dalla decisione del governo di rendere obbligatorio il vaccino per i professionisti della sanità. L’indagine permetterà di fare luce su quanto accaduto negli ultimi giorni di visite del medico, rilevando eventuali responsabilità sul caso.