REDAZIONE RAVENNA

Dopo l’alluvione due ponti da rifare e le frane

Lo stato del servizio ferroviario nel Ravennate è variegato: ritardi e soppressioni sulla Ravenna-Bologna, ponti da ricostruire e frane sulla Faentina. Altre linee meno problematiche.

Dopo l’alluvione due ponti da rifare e le frane

Lo stato del servizio ferroviario nel Ravennate è variegato: ritardi e soppressioni sulla Ravenna-Bologna, ponti da ricostruire e frane sulla Faentina. Altre linee meno problematiche.

Qual è lo stato del servizio ferroviario nel Ravennate? Dipende.

Non è un segreto che l’alluvione abbia complicato le cose in un panorama che già prima si presentava difficile. Analizziamo quindi il servizio, linea per linea.

Partiamo da quella più frequentata dai pendolari ravennati: la Ravenna-Bologna. A febbraio il rapporto ’Pendolaria’ di Legambiente le ha dato il triste titolo di linea ferroviaria dell’Emilia-Romagna con più disagi per gli utenti, con ritardi in un treno su 5 e soppressioni nel 10% delle corse nel periodo gennaio-giugno 2023. Il problema fondamentale della linea è che è a binario unico: basta un piccolo intoppo per creare problemi a cascata su altre corse. È in corso il dibattito pubblico per il quadruplicamento della tratta Bologna-Castel Bolognese, che però rappresenta solo la parte finale del viaggio e quella già ora più servita, lungo l’Emilia. Il progetto, inoltre, ha incontrato numerose critiche da parte degli enti locali per il grosso impatto sul territorio. C’è poi un’altra questione legata alla linea Ravenna-Bologna, che è il ponte sul Lamone a Boncellino: le alluvioni hanno reso evidente la necessità di alzarlo, ricostruendolo. Da Rfi spiegano che è in corso l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, ma l’opera non è ancora finanziata.

Stessa storia a Sant’Agata sul Santerno, dove la situazione è più grave e la linea Faenza-Lugo-Lavezzola è chiusa tra Lugo e Lavezzola. Il ponte (foto), di cui tanto si è discusso, dovrà essere demolito e ricostruito a una quota maggiore del precedente. Si tratta dello stesso delle celebri foto dell’alluvione di maggio 2023 con i binari sospesi nel vuoto. Rfi fa sapere di aver presentato alle autorità idrauliche il progetto della demolizione del ponte attuale, mentre è in fase di completamento il progetto di fattibilità tecnico-economica del nuovo ponte e dell’infrastruttura ferroviaria afferente. Anche in questo caso l’opera non è ancora finanziata.

Altra linea, altro cruccio. Stavolta per le frane. Le difficoltà della Faentina, la linea che collega la città delle ceramiche a Firenze scavalcando le colline della valle del Lamone, sono sotto gli occhi di tutti. La tratta è stata riaperta il 27 dicembre 2023 ma viene chiusa e sostituita da autobus a ogni allerta meteo per timore che le frane che la minacciano tra Brisighella e San Cassiano si muovano. I sindaci della collina sono sul piede di guerra, a preoccupare è anche l’attrattività della collina che ora non può più contare sul servizio nella stessa misura di prima.

Più ’pacifiche’ le altre due linee del territorio: la Ferrara-Ravenna, con collegamenti a cadenza oraria, e la Faenza-Ravenna, che presenta invece un numero più limitato di offerte, alcune delle quali coperte con i bus.

Sara Servadei