Dopo anni neri, un po’ di respiro

Il 2023 si avvia a concludersi come un’annata tutto sommato positiva sul fronte della qualità dell’aria: le quattro stazioni deputate...

Il 2023 si avvia a concludersi come un’annata tutto sommato positiva sul fronte della qualità dell’aria: le quattro stazioni deputate a misurare la concentrazione di Pm10 – quelle di via Zalamella e via Caorle a Ravenna, unite alle analoghe a Cervia e Faenza – quasi certamente concluderanno il 2023 col segno più, avendo registrato finora rispettivamente 22, 13, 15 e 4 giornate da bollino rosso. Solo quella di via Zalamella può ancora matematicamente toccare la soglia di 35 giornate oltre i limiti, ma è improbabile considerando che in questo dicembre non è mai successo. Il 2023 potrebbe insomma essere archiviato come un anno positivo sul fronte della qualità dell’aria dopo annate ‘nere’ quali 2022, 2019, 2017 e 2015 (il 2021 si concluse con 33 giornate oltre i limiti, appena al di sotto della soglia). Un dato che in parte sorprende, considerando che il 2023 è la prima vera annata non gravata da lockdown o confinamenti, e dunque presumibilmente da moli di traffico tornate ai livelli massimi. E’ comunque presto per trarre un sospiro di sollievo a pieni polmoni: saranno le prossime annate a chiarire se quello in corso è un vero trend positivo, e se dopo molti decenni Ravenna potrà finalmente dire di avere una qualità dell’aria accettabile. Fra i nodi da risolvere c’è quello legato al porto e alla zona industriale: la stazione di misurazione dedicata ha già archiviato il 2022 come un’annata ‘da buttare’. Sul fronte delle emissioni il settore industriale e quello navale mostrano di avere tempi di reazione più lunghi di quello automobilistico o del riscaldamento domestico.

f.d.