REDAZIONE RAVENNA

Domani manifestazione: "basta trivelle"

Legambiente a Casalborsetti e Faenza per dire no all’aumento di produzione di gas nazionale

Mentre i sindaci hanno protestato ieri contro il caro-bollette, domattina sarà la volta degli ambientalisti, che dicono ‘no’ all’aumento della produzione di gas nazionale come risposta alle difficoltà sul fronte energetico.

Sono quattro gli eventi in programma domani in Emilia-Romagna "contro le bufale fossili e nucleari" ai quali Legambiente parteciperà insieme a Rete Emergenza Climatica e Ambientale e a Fridays for Future. Un sit in è in programma alla centrale a gas di Eni a Casalborsetti (ore 10,30), mentre un banchetto informativo sarà allestito in piazza Duomo a Faenza (ore 10).

"Al Governo chiediamo più serietà e concretezza nell’affrontare la crisi climatica" afferma Legambiente. Per uscire dal carbone "il paese non ha bisogno di nuove centrali a gas fossile e di nuove estrazioni, ma di decuplicare la velocità di sviluppo delle fonti rinnovabili. E sulla tassonomia verde l’esecutivo esprima in sede Ue una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi".

Il gas fossile "viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante, che per altro il nostro paese importa per il 94% del fabbisogno".

Questo "comporta un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità, non mitigabile da eventuali nuove estrazioni sul territorio nazionale, comunque insufficienti a coprire il fabbisogno. L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza dell’instabilità politica internazionale e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica".

All’iniziativa aderisce Europa Verde con una delegazione guidata dal co-portavoce regionale Paolo Galletti, che sarà presente domani mattina a Casalborsetti.

"Le trivellazioni nell’Adriatico – si legge in una nota - aumentano la subsidenza, l’ingressione marina e l’erosione delle coste, che costa ogni anno milioni per il ripascimento, e l’aumento del cuneo salino, che minaccia l’esistenza delle pinete costiere. Il gas è stato usato fin dagli anni ‘80 per la transizione nella centrale elettrica di Ravenna. È ora di passare alle rinnovabili".

Anche Sinistra Italiana Ravenna aderisce alla manifestazione in quando, spiegano: "Le soluzioni alternative esistono, supportate da studi e autorevoli istituzioni scientifiche ed è giunto il momento di prenderle in seria considerazione".