ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Docks Piomboni. All’asta il 5% della spa dal trust concordato. Trombini Holding

Nel patrimonio della società figurano impianti portuali e diversi immobili tra cui il celeberrimo hotel ’Cappello’ di via IV Novembre. Per aggiudicarsi la quota si parte da una base di 850 mila euro.

Nel patrimonio della società figurano impianti portuali e diversi immobili tra cui il celeberrimo hotel ’Cappello’ di via IV Novembre. Per aggiudicarsi la quota si parte da una base di 850 mila euro.

Nel patrimonio della società figurano impianti portuali e diversi immobili tra cui il celeberrimo hotel ’Cappello’ di via IV Novembre. Per aggiudicarsi la quota si parte da una base di 850 mila euro.

Per assicurarsi quelle azioni - esattamente il 5,12% della Docks Piomboni spa - si parte da 850 mila euro. È questa la base dell’asta fissata per martedì davanti al liquidatore giudiziale. I diretti interessati dovranno farsi avanti, con le modalità previste dalla gara, entro le 12 di domani.

La società in questione, costituita il 20 dicembre 1978, oltre alla compravendita di immobili e alla loro gestione commerciale e industriale, ha come oggetto sociale qualsiasi servizio portuale come magazzinaggio, sbarco e imbarco, insacco e spedizioni di qualsivoglia tipologia di merce. L’elenco degli immobili appare tutt’altro che trascurabile nel panorama ravennate: oltre a vari uffici e ad alcuni complessi portuali, figura lo storico hotel ’Cappello’ di via IV Novembre. Secondo la specifica perizia del 2020, Docks Piomboni vanta inoltre diverse quote partecipative: in Eurodocks srl ad esempio è pari al 50%. Il valore del capitale economico della società al 31 dicembre di quell’anno, è stato calcolato in circa 25 milioni di euro: partendo da questo dato, è stato possibile risalire al valore del 5,12%.

Secondo gli atti messi a disposizione degli aspiranti acquirenti, il capitale sociale è quasi interamente detenuto da Partecipation Group Sa (circa 195 milioni di azioni pari al 94,87%). Nella lista figura pure Fin Agricola srl (quasi 20 mila azioni, 0.01%). E infine il trust del concordato del Gruppo Trombini spa: 10 milioni e 500 mila azioni: e sono queste che sono appunto finite al centro della vendita senza incanto.

A ripercorrere nel bando la storia di questa fetta di Docks Piomboni, è stato lo stesso liquidatore giudiziale nonché gestore dei beni conferitoi nel trust, Renzo Galeotti. Una vicenda che si interseca con uno dei tasselli più importanti della vita economica ravennate recente: il concordato preventivo della Trombini Holding srl in liquidazione omologato nel maggio 2014.

Il 28 aprile di quell’anno lo stesso Andrea Trombini aveva messo a disposizione il 30% del capitale sociale della Docks Piomboni srl quale ’finanza terza’, ovvero a favore dei creditori del concordato Trombini Holding attraverso l’istituzione del trust ’Gruppo Trombini spa Trust’.

Dopo l’assemblea del 29 ottobre 2018 nella quale era stato deliberato il ripianamento delle perdite d’esercizio al 31 dicembre 2017 e la ricapitalizzazione della società da parte di soci, il trust - per non perdere la qualifica di socio e mettere in vendita la quota sociale -, dietro autorizzazione del comitato dei creditori, aveva messo a disposizione poco più di 109 mila euro. A quel punto però, a causa di una procedura di esecuzione immobiliare forzata, poi risolta, il liquidatore non aveva potuto vendere la quota del trust.

E si arriva al 25 luglio 2020, data del deposito del piano di risanamento approvato dai creditori sociali. Quattro giorni dopo era stata convocata un’assemblea straordinaria per arrivare a un aumento di capitale sociale da offrire in opzione ai soci: la procedura concordataria aveva però deciso di declinare l’invito. E quando il 10 agosto successivo una ulteriore assemblea straordinaria aveva deliberato l’aumentato di capitale, per effetto della mancata sottoscrizione del trust, la quota si era ridotta al 5,12% per un valore, come attestato da specifica perizia del 5 aprile 2022, pari a un milione e 280 mila euro. A fine di quell’anno infine era sta deliberata la trasformazione della società da srl a spa.

Andrea Colombari