REDAZIONE RAVENNA

Divieto di balneazione Ravenna 2022: anomalia in un’idrovora

Lo stop a Lido di Classe e Lido di Savio, nel tratto vicino alla foce del Savio. L’impianto è gestito da Hera

Divieto di balneazione alla foce del Savio

Divieto di balneazione alla foce del Savio

Ravenna, 20 agosto 2022 - Balneazione vietata in corrispondenza della foce del Savio, tra Lido di Classe e Lido di Savio. Ieri è stato disposto un divieto compreso tra 250 metri a nord del molo nord foce del Savio e 350 metri a sud. Il provvedimento, secondo quanto si legge in una nota del Comune, è stato emesso "a scopo precauzionale e a seguito di richiesta del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna" e verrà revocato "non appena possibile, compatibilmente con i risultati delle analisi su una vicina idrovora che saranno effettuate in seguivo ai prelievi, in programma oggi e nei prossimi giorni, valutati necessari a partire da alcune anomalie riscontrate in merito al funzionamento dell’impianto stesso".

Nell’ordinanza firmata dal sindaco si legge che "viste le abbondanti precipitazioni l’idrovoro Nb004, il quale immette nel fiume Savio a circa una distanza di 500 metri dalla foce, è stato riattivato per effettuare il drenaggio delle acque. Presso le vasche dell’idrovora dedicata alle acque bianche negli ultimi giorni sono presenti, a seguito di un fenomeno del quale si stanno accertando le origini, acque di scarsa qualità".

Non è quindi chiaro cosa abbia allarmato i tecnici: Arpae spiega che il provvedimento non deriva da analisi con valori fuori dai limiti, ma è stato preso a scopo preventivo. Verrà rimosso solo dopo che nuove analisi avranno mostrato parametri nei limiti. L’impianto idrovoro in questione è di proprietà del Comune, ma al momento è gestito da Hera. Quest’ultima ieri non ha fornito spiegazioni circa il tipo di anomalia che si è verificata e che eppure lascia presupporre uno sforamento dei limiti.

L’impianto raccoglie al 70% acque del Consorzio e per il restante 30% acque bianche, provenienti dall’abitato di Lido di Savio: tra queste ultime ricadono ad esempio le acque meteoriche di dilavamento non usate e non trattate, le acque destinabili al consumo umano non usate e le acque sotterranee di drenaggio.