REDAZIONE RAVENNA

Distributore incendiato. Evade dai domiciliari in Psichiatria. Preso, torna in carcere

Arrestato dalla polizia il 25enne che aveva dato fuoco all’impianto Coil, dicendo che gli era stato suggerito in sogno dai carabinieri.

Distributore incendiato. Evade dai domiciliari in Psichiatria. Preso, torna in carcere

Distributore incendiato. Evade dai domiciliari in Psichiatria. Preso, torna in carcere

Incontenibile come le scintille che aveva fatto sprizzare il 16 aprile scorso dal distributore di piazza Caduti sul Lavoro, all’angolo con via Trieste e via Gulli. Famakan Traore, 25enne originario del Mali, martedì mattina è evaso dal reparto di Psichiatria dell’ospedale dove si trovava ai domiciliari. Ma è stato subito dopo riacciuffato dalla polizia. Le Volanti lo hanno intercettato per strada e, come disposto dal pm Angela Scorza, lo hanno accompagnato in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Nella precedente convalida, quella per l’incendio doloso aggravato, la violazione di un foglio di via e la resistenza a pubblico ufficiale, aveva fornito una versione abbastanza singolare dell’accaduto. Aveva cioè detto che in sogno gli erano apparsi i carabinieri per ordinargli di dare fuoco al distributore. E aveva aggiunto che, grazie a un dispositivo sottocutaneo, c’era qualcuno che gli suggeriva di fare cose che lui non avrebbe voluto fare.

Di fatto erano stati i militari del Radiomobile ad arrestarlo in quel martedì mattina di due settimane fa. Il gip, dopo avere convalidato l’arresto così come chiesto dal pm di turno Lucrezia Ciriello, aveva disposto i domiciliari in ospedale in attesa magari di procedere, come caldeggiato pure dall’avvocato difensore Mauro Faccani, con uno specifico vaglio per capire quali siano le effettive condizioni cognitive del giovane e se al momento dei fatti contestati, fosse capace di intendere e volere.